QUO VADIS EUROPA – E adesso Viktor Orban, indomito e inconciliato presidente dell’Ungheria, torna a svolgere con zelo il ruolo che gli riesce meglio, cioè quello di spina nel fianco dell’Unione Europea e di permanente tormento per gli euroinomani e per gli austerici delle brume di Bruxelles. Un tempio vuoto che santifica il turbocapitale finanziario, un treno in corsa verso l’abisso. Orban ha asserito, senza perifrasi edulcoranti, che l’Unione Europea ha varcato il Rubicone, superando dunque ogni limite ammissibile. Ha altresì affermato che i nuovi 90 miliardi promessi dall’Unione Europea al guitto di Kiev-Zelensky sono letteralmente uno spreco di danari. In questo caso risulta davvero arduo dare torto al presidente ungherese, che sempre più appare simile a un sobrio in mezzo a molti ubriachi, per riprendere la formula di Aristotele riferita ad Anassagora.
La tecnocrazia repressiva e il delirio bellico
Su questi presupposti, Orban ha buon gioco nello scudisciare l’Unione Europea e nell’attaccarla verbalmente. L’Unione Europea, per parte sua, continua a figurare come un treno in corsa verso l’abisso, come una gabbia di matti amministrata stoltamente da sfascia-carrozze di professione. Gli euroinomani delle brume di Bruxelles e di quella costruzione tecnocratica repressiva e depressiva che è l’Unione Europea stessa non trovarono i soldi per salvare la Grecia, ma li trovano sempre di nuovo quando si tratta di fornire supporto monetario e bellico all’attore con la N maiuscola Zelensky, prodotto in vitro di Washington, se non di Hollywood. Di Orbán, sia chiaro, non condividiamo il liberismo economico né il sostegno indecoroso a Netanyahu, ma appare pienamente condivisibile la sua critica radicale alla tecnocrazia repressiva e depressiva di Bruxelles.
Quo vadis Europa: la verità ovvia rivelata da Orban: nell’abisso
L’Unione Europea seguita stoltamente a supportare le irragionevoli ragioni della guerra ucraina, elargendo fondi e armi a Kiev, ormai abbandonata perfino dalla civiltà del dollaro, che finora l’aveva utilizzata in funzione antirussa. Quo vadis Europa? La risposta possibile sembra, purtroppo, una soltanto: nell’abisso. Lì corre celermente un’Unione Europea che sempre più appare come la tomba della cultura europea e dei popoli europei, come il pervertimento della civiltà europea. Indi per cui chi realmente ami l’Europa e la sua storia deve oggi avversare fermamente l’Unione Europea e il suo ignobile progetto di dominazione finanziaria, a danno dei popoli europei e della storia della nostra civiltà.
RADIOATTIVITA’ – CON DIEGO FUSARO










