È arrivato il momento di tirare le somme. Il calciomercato della Roma si è chiuso senza botti finali, senza colpi a effetto, senza gli innesti attesi da Gasperini. L’ultimo giorno di trattative è passato senza sussulti e ora, inevitabilmente, si rischia di assistere al solito “gioco al massacro” con Frederic Massara, direttore sportivo del club, nel mirino.
I tifosi si dividono: c’è chi vede il bicchiere mezzo pieno, sottolineando i limiti imposti dal Fair Play Finanziario, e chi invece si aspettava molto di più, soprattutto per ridurre il gap con le big del campionato. In realtà, seguendo il parametro indicato dallo stesso Gasperini nel ritiro di Burton (“Un conto è completarsi, un altro rinforzarsi” ) si può dire che la rosa della Roma sia completa, ma forse non realmente rinforzata.
Una rosa più giovane, ma mancano i colpi in attacco
La Roma ha abbassato l’età media da quasi 28 a 25,5 anni, ha ridotto il monte ingaggi sotto i 90 milioni e si è mossa pensando già al mercato estivo 2026, quando serviranno cessioni importanti per restare in regola con l’UEFA.
Tuttavia, le richieste di Gasperini sono rimaste in gran parte inascoltate. Il tecnico aveva chiesto un esterno sinistro di piede destro e un nuovo centravanti. Entrambi non sono arrivati. Il tentativo di portare Sancho è sfumato per i costi eccessivi (quasi 90 milioni), e anche lo scambio Dovbyk-Gimenez, che sembrava poter riaccendere le speranze last-minute, è saltato nelle ultime ore di mercato.
Un altro rischio ora aleggia su Trigoria: avere in casa un allenatore scontento. E questo potrebbe pesare più di ogni trattativa sfumata.
Di Giovambattista su Massara: “Professionista vero, Roma se ne pentirebbe”
Durante la diretta di Radio Radio Mattino – Sport e News, Ilario Di Giovambattista ha risposto a una domanda cruciale posta da un ascoltatore: le dimissioni di Massara sono un’ipotesi concreta?
“Io vi dico una cosa: se la Roma perde un professionista come Massara se ne pentirà, perché comunque è un signor professionista; un importante direttore sportivo che sa di calcio e conosce il calcio”.
Il direttore di Radio Radio ha poi difeso l’operato del DS: “Non è che se non è venuta un’ala, allora è tutto da buttare… poi ha provato anche Dominguez del Bologna… insomma hanno tentato diverse strade, ma se il Bologna ti chiede 30 milioni di euro per Dominguez è chiaro che non lo puoi comprare. È chiaro che se l’operazione Sancho costava alla fine quasi 90 milioni di euro, è chiaro che non lo puoi prendere. Ma credo che Gasperini sapesse queste cose”.
Secondo Di Giovambattista, quindi, la dirigenza ha fatto quanto possibile, anche se i risultati sul mercato non sono stati all’altezza delle aspettative.
Il nodo resta l’allenatore (e Dybala)
Il lavoro ora passa nelle mani di Gasperini, che dovrà trovare soluzioni interne. Su questo punto, Di Giovambattista è stato molto chiaro:
“La Roma in effetti non poteva spendere, lo aveva detto anche Ranieri. Quello che non ho capito è se la squadra è diventata più o meno forte dell’anno scorso. Sono partiti dei calciatori: è partito per esempio Saelemaekers, è partito Paredes, ci sono dei giocatori che non ci sono più. La Roma un po’ di rivoluzione l’ha fatta. Ma credo che nel complesso sia un’ottima squadra”.
Infine, il focus su due uomini chiave per la stagione:
“Adesso sta però anche al lavoro di Gasperini. Per esempio: recuperare e riportare all’ovile psicologicamente soprattutto, oltre che fisicamente, come Pellegrini. E puntare sulla rinascita fisica di Dybala. L’argentino, utilizzato magari in questo modo, nell’ultima mezz’ora, può essere veramente un’arma in più, un’arma vincente. Bisogna fare di necessità virtù con quello che si ha”.










