Come sarebbe andata se la Roma avesse chiamato Ranieri al posto di Juric? O fin dall’inizio della stagione? E’ necessario chiederselo dopo un filotto di vittorie quasi obbligato ma non scontato. C’è chi ora parla di una probabile qualificazione in Champions League; chi rimane più pessimista; chi addirittura non esclude un’improbabile lotta per lo scudetto.
Purtroppo per i tifosi giallorossi, è una risposta che non avremo mai con certezza. Tuttavia, basandosi sulle statistiche registrate dai capitolini sotto la guida tecnica dell’eroe di Leicester, è lecito affidarsi alle proiezioni matematiche per farsi un’idea più precisa di quello che avrebbe potuto essere, e non è stato.
È sotto gli occhi di tutti: con 23 punti, la Roma è prima per distacco nella classifica (virtuale) di questo inizio 2025. Già questo permette, senza fare troppi calcoli, di ipotizzare intuitivamente che, con l’allenatore testaccino al posto di Juric (o addirittura dall’inizio della stagione), i giallorossi avrebbero avuto diversi punti in più.
Se poi si dà uno sguardo anche ai numeri, non solo questo tipo di scenario non è smentito, ma è anzi verosimilmente confermato: con le medie punti registrate dalla Roma con Ranieri da novembre in poi, le proiezioni matematiche portano a una quota punti da Champions League. Arriviamoci insieme.
Roma, con Ranieri una schiacciasassi contro le piccole, compitino con le ‘big’

Fino ad ora, nelle 15 giornate giocate dal ritorno del tecnico ex Cagliari, i capitolini hanno collezionato un totale di 30 punti. Ovviamente, però, non tutte le partite sono uguali, men che meno gli avversari affrontati. Per questo, in termini di funzionalità e plausibilità dei calcoli, è utile distinguere la media registrata nei match disputati contro le 8 ‘big’ della Serie A (Inter, Napoli, Atalanta, Juventus, Lazio, Fiorentina, Bologna, Milan), e quella annotata nel resto degli incontri.
Certo, specie per quanto riguarda le grandi, bisogna ricordare che la Roma deve giocare ancora molte altre partite. Quindi, non è escluso che questi valori possano crescere incredibilmente come diminuire irreparabilmente. Ma, per delle proiezioni matematiche, non si può non fare riferimento ai dati a disposizione sul momento.
Con Ranieri dall’inizio, la Roma avrebbe lottato per la Champions fino alla fine
Fatte le dovute premesse, si entri finalmente nel vivo. In campionato, nei 6 big match disputati finora con Ranieri (Napoli due volte, Bologna, Milan, Lazio e Atalanta), la Roma ha collezionato 6 punti; media esatta di 1 a partita. Nel resto degli incontri, invece, il totale è decisamente più alto: 24 punti in 9 match (2,6 a p.).
Moltiplicando il valore medio registrato contro le ‘grandi’ (1 punto) per il numero complessivo di partite che si giocano contro le ‘8 sorelle‘, si ottiene un totale teorico di 16 punti (1 x 16) con Ranieri in panchina da inizio stagione. Mentre, mettendo in atto lo stesso procedimento con i dati relativi ai match con le cosiddette ‘piccole’, il risultato è di 57 lunghezze (2,6 x 22). Sommando i due valori, il totale è di ben 73 punti disputando tutte e 38 le partite.
Considerando che da 7 anni generalmente la quota minima per qualificarsi in Champions è stata fra i 70 e i 72 punti, abbiamo dunque la conferma che le statistiche fatte annotare (almeno per ora) dalla Roma di Ranieri sono da quarto posto in classifica.
Un esito che, da un lato, evidenzia ulteriormente la grandezza del lavoro portato avanti dal tecnico dei giallorossi; dall’altro, sottolinea quanto gli errori madornali dei Friedkin nella scelta degli allenatori degli ultimi 12 mesi (è da chiarire come un profilo come Juric abbia avuto la possibilità di sedersi sulla panchina della Roma), abbiano impedito al club di raggiungere un risultato che manca giusto dal 2018. Sono passati 7 anni infatti dall’ultima volta in cui, con Eusebio Di Francesco, i capitolini si sono qualificati per la fase a gironi della Champions; troppo tempo, costellato di un numero infinito di errori e scelte sbagliate, prima della gestione Pallotta e poi di quella texana.
In attesa di capire cosa prevede il futuro per la Roma, il presente è chiaro e porta un nome e cognome: Claudio Ranieri; baluardo del romanismo e ancora di salvezza di una stagione che, incredibilmente, può ancora regalare delle sorprese nonostante lo scempio dei primi mesi.