La Lazio ha conquistato una vittoria cruciale battendo il Milan 2-1 a San Siro, infliggendo ai rossoneri la terza sconfitta consecutiva in Serie A. I biancocelesti hanno dominato fin dall’inizio, passando in vantaggio al 28’ con Mattia Zaccagni, lesto a ribadire in rete una respinta corta della difesa milanista. Nonostante la superiorità numerica dal 67’ per l’espulsione di Tomori, la Lazio non è riuscita a chiudere la partita, sprecando diverse occasioni. Il Milan ha trovato il pareggio all’85’ con un colpo di testa di Samuel Chukwueze, ma al 98’ un rigore trasformato da Pedro ha regalato la vittoria alla squadra di Baroni. 
L’analisi di Nando Orsi sottolinea la necessità per la Lazio di essere più cinica in queste situazioni: “Quando vai a San Siro e giochi in certi stadi, devi avere qualcosa in più. Devi schiacciare le partite, chiuderle. Ieri la Lazio ha giocato una gara in cui, se ci fosse stata un’altra squadra, sarebbe finita 0-5. Invece, c’era la Lazio: una squadra giovane, con un po’ di paura. Guardando la partita, ho pensato: ‘Adesso la pareggiano, non è possibile’. Perché quando puoi vincere 5-0 e stai ancora sull’1-0, rischi sempre di subire il gol, anche contro una squadra in dieci. Ed è esattamente quello che è successo.
Poi, però, ci hanno pensato due giocatori che, secondo me, rappresentano in positivo e in negativo il momento di Milan e Lazio. Da una parte c’è Maignan, che ha commesso la solita papera: su quel rigore, come fai a uscire in quel modo su Isaksen invece di aspettarlo? Dall’altra c’è Pedro, che si è preso la responsabilità di calciare un rigore che molti avrebbero sbagliato. Solo lui, con l’esperienza che ha, con le partite e gli stadi che ha vissuto, ha avuto la freddezza di segnare con una facilità incredibile.
Detto questo, la Lazio non ha solo meritato, ha strameritato contro un Milan annichilito dal gioco di Baroni. Ma non può pensare di arrivare quarta se gioca così e vince solo 2-1 al 94’. Nonostante la grande prestazione, dico che questa squadra deve essere più cinica: non puoi mangiarti cinque o sei gol in questo modo. A San Siro, con un’autorità così, hai dimostrato di essere forte. Ma davanti manca qualcosa, e non sempre al 94’ trovi Maignan che ti regala un rigore così”