‘La Riviera del Medio Oriente’

Si professa deciso a far diventare la Striscia di Gaza “La Riviera del Medio Oriente”, Donald Trump sembra avere un piano ben preciso per i palestinesi e per la loro attuale dimora, una terra oramai diventata cenere e macerie. Gli Stati Uniti “prenderanno il controllo”, il Presidente zelante non accenna a voler andarci piano su questo e centra il suo discorso alla Casa Bianca su una sottospecie di smistamento in Egitto e Giordania per i profughi di guerra. Una guerra voluta in primis da Benjamin Netanyahu per la stessa profezia: il controllo, il potere, la ‘nuova frontiera’. Così il Premier israeliano, presente a Trump, sorride alle sue parole e ne sembra rallegrato. Peccato che i famosi Paesi vicini non hanno mai accettato o fatto cenno di una possibile accoglienza palestinese. Su questo, Badr Abdelatty – Ministro degli esteri egiziano – ha sottolineato che “i palestinesi rimangano a Gaza, visto il loro fermo attaccamento alla loro patria e il rifiuto di abbandonarla”. Contrari al piano trumpiano anche Regno Unito, Turchia, Cina e Spagna.

Dove andranno perciò, qualora il piano di Trump andasse in porto, i futuri profughi? Certo fa riferimento anche a un possibile reinsediamento ma, anche qui, di chi? Ha parlato di “gente del mondo” ma, a quale mondo si riferisce realmente?

Tutto ciò è emerso da una conferenza stampa tenutasi proprio alla Casa Bianca, che ha visto i due leader a braccetto trasformare riferimenti labili di riorganizzazione etnica (di fatto) in una successiva ‘riqualificazione’ di un territorio totalmente allo sbando e ridotto a una polveriera. I leader dell’Unione Europea dal canto loro rimangono in silenzio, nessuno si oppone alle parole del neo Presidente eletto USA. D’altronde la non risposta è pur sempre una risposta.
Nel frattempo riprende il dialogo tra Israele e Hamas per definire la seconda parte della conclamata tregua, che vede in prima battuta il rilascio di ostaggi israeliani e lo smantellamento delle truppe di Tel Aviv dalla Striscia ma, dalle parole di Donald Trump, è tutto un grande e risuonante ‘vedremo’.