Il colloquio tra Trump e Putin avrebbe riguardato l’esigenza di porre fine alla guerra in Ucraina

Nei giorni scorsi pare vi sia stato un colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin e Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo. Lo ha sostenuto lo stesso Trump, anche se il Cremlino in vero non ha né smentito né confermato. In particolare, secondo quanto apprendiamo dai principali e più venduti quotidiani, il colloquio tra Trump e Putin avrebbe riguardato l’esigenza di porre fine rapidamente alla guerra in Ucraina.

Ok, erat in votis. Se davvero si arrivasse a questo auspicabile risultato, sarebbe davvero un capolavoro diplomatico, sia pure tardivo. L’abbiamo ribadito molteplici volte.

Questa è la guerra che la Nato e l’Occidente, anzi l’Uccidente liberale atlantista, hanno dichiarato alla Russia di Putin, colpevole di non genuflettersi al nuovo ordine mondiale sotto le guida di Washington. Questo tuttavia non deve indurre a giudizi affrettati e poco riflessivi sulla figura di Donald Trump, nella quale si esprime in ogni caso la contraddizione principale. Con Trump o, peggio ancora, con Biden, la civiltà del dollaro resta la contraddizione principale sullo scacchiere geopolitico.

E proprio per questo è oltremodo auspicabile che i paesi disallineati facciano fronte comune, sotto la guida sapiente della Russia di Putin e della Cina di Xi Jinping, per resistere alla barbarie a stelle e strisce e al suo imperialismo planetario. Gli stolti che in Europa tifano per Trump rivelano solo la più ridicola subalternità, tipica del suddito che, anziché immaginare la propria indipendenza, spera nell’imperatore buono. A proposito di Trump, non dimentichiamo le sue nefande e inqualificabili posizioni su Gaza, posizioni in forza delle quali egli sta continuando a supportare indecorosamente il criminale di guerra Netanyahu, addirittura sanzionando la Corte Penale Internazionale per aver osato mettersi di traverso rispetto al massacro genocidario di Netanyahu contro il popolo palestinese.

Trump l’ha detto senza perifrasi. Bisogna ripulire Gaza, sic, e farla transitare sotto il controllo statunitense. Per poi trasformarla, sono sempre parole di Donald Trump, in una riviera magnifica come la Costa Azzurra.

Parole inqualificabili, sa va san dir, nelle quali si cristallizza la libido dominandi americana nella sua forma più bieca, più volgare e più sfacciata. L’abbiamo ribadito molteplici volte e lo facciamo anche ora. Trump non può essere la soluzione per il semplice fatto che egli è parte integrante del problema, non meno di Joe Biden o di Kamala Harris.

In Trump si esprime la voce del capitalismo globale e dell’imperialismo della civiltà del hamburger, che appunto è e resta in ogni caso la contraddizione principale. Pensare che un multimilionario americano capitalista operi nell’interesse dell’umanità è solo indice di infantilismo intellettuale o, nella peggiore delle ipotesi, di cattiva fede. Non passi neppure inosservato il fatto che ormai è emerso con nitido profilo che l’Unione Europea non avrà alcun ruolo nei trattati di pace che, come speriamo, porteranno rapidamente alla fine del conflitto ucraino.

Come voleva si dimostrare, l’Unione Europea non conta letteralmente nulla essendo soltanto, anche con Trump ovviamente, una colonia senza dignità al traino della civiltà del hamburger.

Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro