Fedez indagato e scaricato: l’analisi di Gabellini ▷ “Hanno tutti una funzione: lui ha concluso la sua”

Ancora guai in casa Fedez.
Dopo la rottura con Chiara Ferragni e tanti altri accadimenti nel mirino dei quotidiani, il rapper milanese finisce al centro di un indagine.
Si tratta del cosiddetto caso Iovino, personal trainer vittima di una rissa tra il 21 e il 22 aprile nei pressi della discoteca The Club.
Nel registro degli indagati risulterebbe al momento solo un nome, quello di Federico Lucia, aka Fedez. “Io non c’ero”, dice lui al Salone del Libro. “La persona è stata vista tra giorni dopo a Ibiza a ballare”. Le immagini di videosorveglianza e alcuni testimoni però lo inchioderebbero.

Un periodo non troppo tranquillo per l’ex della Ferragni, che si ritrova ora di nuovo su tutti i giornali.
La differenza? Ora prevalgono più le “cattive notizie” che quelle buone, più tipiche del passato. Quel passato in cui persino un premier, Giuseppe Conte, ne richiedeva i servigi social per pubblicizzare il vaccino anti Covid.
Per Giacomo Gabellini c’è una spiegazione a questa drammatica inversione di tendenza.

Questi personaggi rivestono un ruolo sociale piuttosto chiaro – dice in diretta da Francesco Borgonovo – e vengono coccolati intanto che risultano utili, confacenti a un certo genere di narrazione, di campagna politica. Poi evidentemente o perché non sono ritenuti più utili, perché magari è stato trovato qualcuno che è maggiormente idoneo ad adempiere a quella funzione, oppure perché hanno pestato i piedi sbagliati, vediamo che cambia completamente l’atteggiamento dei media nei loro confronti. Mi pare che sia un meccanismo piuttosto consolidato, lo abbiamo visto diverse volte attivarsi con altri personaggi che sono stati osannati, portati in palmo di mano, poi spremuti e buttati nel cestino una volta utilizzati a dovere“.