La tagliola delle normative green UE colpisce ancora e le conseguenze saranno sempre più gravi

Le imprese metallurgiche bresciane, con 226 aziende e un valore di circa 15,1 miliardi di euro, si sentono minacciate dalle normative ambientali europee e dai nuovi regolamenti in materia ambientale, tematiche ESG, che impongono tasse, nuove tasse, sull’emissione di CO2 per beni importati da Paesi che hanno delle normative meno rigide.
Questo aggiunge ulteriori oneri burocratici, mettendo a rischio le industrie europee soprattutto nel settore automobilistico. L’introduzione, diciamo, di questi regolamenti nuovi in materia ambientale ha anche messo in discussione quote gratuite per gli altiforni e questo ha delle conseguenze economiche piuttosto rilevanti. L’industria propone delle soluzioni tecnologiche come l’uso del forno elettrico, ma rimane limitata per la produzione dell’acciaio per auto.

Insomma, gli attori del settore, cioè gli imprenditori, chiedono un sostegno più forte da parte dell’Europa durante la transizione ecologica e criticano ad esempio la gestione politica dell’ILVA. Secondo loro sarebbe più opportuno una riflessione pragmatica sui reali obiettivi aziendali e ambientali soprattutto e un maggiore coinvolgimento delle imprese anche in materia ambientale e ovviamente una più attenta valutazione della tecnologia per affrontare le sfide senza compromettere la competitività industriale. Insomma, sembra proprio questa l’ennesima dimostrazione che l’ingresso dell’Italia nell’Unione Europea e nell’Eurozona, questo tipo di valutazione politica ambientale, sta provocando e ha provocato delle conseguenze economiche più gravi di quando perdemmo la Seconda Guerra Mondiale per le scelte del fascismo di allora.
Insomma, la mia impressione è che oggi facendo io consulenza di strategia agli imprenditori tutti i giorni, mi rendo sempre più conto del fatto che le imprese capiscono di essere state abbandonate totalmente dalla politica. Capiscono che i politici oggi sono persone che parlano nei convegni ma hanno perso il contatto con la realtà. Si fanno indottrinare da parole vuote, da ambientalismo di maniera, da una ideologia green del tutto lontana dal pragmatismo reale che è quello di capire che purtroppo l’ambiente non ha delle barriere politiche, giuridiche e che quindi l’ambiente è un problema terrestre di tutto il pianeta.

E non è facendo figli e figliastri in economia che si risolve questo problema qualcuno dirà da qualche parte bisogna pur partire sì ma bisogna capire perché debbano sempre pagare gli imprenditori e poi di conseguenze i lavoratori e le famiglie e non invece i politici che sono quelli che han detto che qualcuno deve fare dei sacrifici

Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi