La reazione di Contri e Frajese al Ghali gate ▷ “A dimostrazione che il pesce puzza dalla testa”

Si torna a parlare di Sanremo dopo la proposta del sottosegretario leghista Morelli di punire con il daspo dalla Rai chiunque si esponga politicamente sul palco dell’Ariston. La proposta arriva dopo la bufera generata da Ghali nell’edizione della kermesse appena conclusasi. Il rapper italiano di origini tunisine, infatti, è entrato nell’occhio del ciclone per aver proclamato sul palco di Sanremo la frase “Stop al genocidio”, oggetto di un acceso dibattito nella puntata di ‘Domenica in’ dedicata al festival. Le repliche “ufficiali” a Ghali non si sono fatte attendere: prima il tweet dell’ambasciatore israeliano in Italia, poi il comunicato stampa dell’ad Rai Roberto Sergio in solidarietà a Israele.

Proprio in merito alla puntata di ‘Domenica in’ e alle repliche ricevute da Ghali, Alberto Contri, ai microfoni di Fabio Duranti, ha analizzato le repliche ricevute dal rapper dopo aver denunciato i tristi avvenimenti che si stanno succedendo sul territorio di Gaza: “Fermo restando che secondo me un artista a Sanremo dovrebbe occuparsi soltanto della propria esibizione e null’altro, l’ambasciatore israeliano doveva evitare di dare un giudizio politico, limitandosi a dire che il cuore palpita sia per i morti israeliani che per quelli di Gaza. Si è fiondato sulla questione come se avesse ricevuto una telefonata dall’alto che lo obbligasse a recuperare sulla questione

Anche Vanni Frajese ha analizzato l’intricata questione in diretta, prendendo le parti di Ghali: “A me non dispiace quello che ha fatto a dire la verità, perché in un momento tra l’altro dove hai comunque gli occhi di milioni di persone che vengono fondamentalmente instupiditi con messaggi privi di significati, con balletti del qua qua e con contenuti di dubbio gusto, per non parlare del livello intellettuale che è veramente sotto zero, in un momento in cui a livello di mainstream nessuno pone comunque l’accento su quello che sta accadendo, non so se la parola genocidio sia la più corretta, ma sicuramente sull’infanticidio che sta avvenendo non c’è niente da dire, Ghali non ha sbagliato