Saluto romano, faccia a faccia Pillon-Bozzo ▷ “Comunismo buono? Dillo alle vittime”

Il saluto romano è penalmente rilevante nel caso in cui “sia idoneo a integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito“. Questo il parere della Cassazione che mette un punto alle polemiche anche sul caso delle commemorazioni degli scorsi giorni per i morti della strage di Via Acca Larentia a Roma. Il punto secondo Francesco Borgonovo è che “la Cassazione fa chiarezza ma comunque lascia dei margini di interpretazione ai giudici”.

Simone Pillon intervenuto all’interno di Punto e Accapo fa chiarezza dal punto di vista giuridico: “Giuridicamente parlando, la Cassazione distingue due modalità differenti di saluto fascista, a parte che ci sarebbe da sorridere sul fatto che la Cassazione si debba occupare di queste cose, ma tralasciamo questo aspetto. Parliamo in punta di diritto. In punto di diritto la Cassazione dice che se il saluto ha finalità di commemorazione di un defunto piuttosto che di ricordo, non ha finalità di ricostruzione del partito fascista allora va bene. Se invece diventa uno strumento di rievocazione che però è finalizzato alla ricostituzione del partito fascista allora non va bene. A parte che bisognerebbe fare una endoscopia alle persone che alzano il braccio destro per capire se la loro finalità è l’una oppure l’altra. Di fatto ha dato una parola chiara sui fatti di Acca Laurentia, lì si parlava sicuramente di una cerimonia, anche mesta, dedicata a persone che ci hanno lasciato. Questo è l’aspetto strettamente giuridico, poi torno a dire quello che ho già detto altre volte. Siccome fascismo e comunismo stanno sullo stesso piano non capisco tutta questa giurisprudenza sul saluto fascista quando tranquillamente nelle manifestazioni del CGIL o del PD salutano con il pugno sinistro chiuso e nessuno dice niente, neppure la Cassazione. Quindi se il saluto fascista va sanzionato allora anche il saluto comunista va sanzionato, ma questo è un mio punto di vista.

Di visione opposta, per quel che riguarda le considerazioni politiche sull’accaduto Giorgio Bozzo: “Io non ho paura che torni il fascismo in Italia, secondo me il fascismo c’è già, poi eventualmente possiamo parlare sulla pericolosità dei fascisti che vanno ad alzare il braccio romano durante un funerale, magari non sono così pericolosi come qualcuno li dipinge, magari lo sono, io questo non lo so. Ho derubricato la volta scorsa un po’ anche a folclorismo queste manifestazioni. Io devo essere sincero, quello che non sopporto molto invece è l’operazione che sta tentando di fare la Destra con anche Sangiuliano, ricordato poi dal mio collega che bisogna dire che sì, allora il comunismo in certi Paesi in giro per il mondo ha combinato dei danni. Non ricordo nel nostro Paese un ventennio comunista che abbia eliminato con delle leggi liberticide la stampa, l’opinione differente, che abbia represso i dissidenti, che abbia votato delle leggi il benessere e la sicurezza di una comunità, di italiani, perché poi questi erano gli ebrei in Italia, quindi prima di mettere sullo stesso piano nel nostro paese, nel nostro specifico Paese comunismo e fascismo, io direi uno senz’altro ha dimostrato quello che era in tutte le sue peggiori manifestazioni, l’altro comunismo in Italia, il partito comunista lo ricordo come un partito che addirittura dopo la guerra, ha tentato addirittura una pacificazione pure con i nemici che fino al giorno prima combatteva nella resistenza. Per cui, insomma, ho un po’ la sensazione che si sta tentando di fare delle operazioni un filino, come dire, in equilibrio e neanche molto corrette. Ribadisco, io in questo momento non sto comprando dei viveri, non sto sistemando la cantina per nascondermi, però ho osservato dei fenomeni che non tornano”.