L’oscura previsione sulle privatizzazioni: distruggeranno l’apparato pubblico italiano

Il governo italiano accelera la privatizzazione di società pubbliche, aspirando a cedere ben 20 miliardi di euro nei prossimi tre anni, come se non ci fosse un domani. Le società pubbliche nel mirino includono le poste, l’ENI, le ferrovie e anche la RAI. Sebbene il Ministero dell’Economia neghi apertamente la dismissione di una quota delle poste, veramente pensiamo che possa resistere ad un’operazione che non è ancora formalmente avviata? Ma il capolavoro dell’assurdità economica che si sta profilando si concretizzerà probabilmente nell’ENI che, mentre chiude la vendita del 10% di Plenitude, accelera il piano di payback, cioè di ricompratura delle azioni.

La brillante idea in questo senso è cedere una parte di partecipazione pubblica dell’ENI. Ed è stata accolta con favore, con il ministro dell’economia che ha dichiarato che “ha senso, è una buona idea“. In breve, l’Italia sembra oggi nuovamente danzare tra cessioni e buy-back delle società pubbliche, dimostrando una abilità straordinaria nel gattopardismo, nel cambiare le cose perché non cambi nulla.

Nel giocare quindi carte economiche esattamente come si faceva 30 anni fa. L’arte della finanza sembra essere diventato sostanzialmente un gioco di prestigio, cioè un déjà vu degno degli anni 90, il periodo d’oro delle super offerte con Mario Draghi al comando del Ministero del Tesoro. Quello che mi lascia perplesso da queste notizie che leggiamo dai principali quotidiani economici, dal Corriere della Sera, è il fatto che gli stessi partiti che per 30 anni hanno urlato contro Draghi, che privatizzò le società pubbliche italiane negli anni 90, creando a mio parere uno dei più gravi danni per questo paese, ebbene sono quelli che oggi sostengono il governo che fa esattamente le stesse cose.

Continuiamo come se nulla fosse a vendere pezzi di gioielli di famiglia, a distruggere l’apparato pubblico italiano, a vendere quel poco di buono che abbiamo e a portarci ad uno Stato che non avrà più sostanzialmente servizi pubblici perché tutto sarà stato privatizzato. Questo nell’applauso di quelli che 10, 20 e 30 anni fa urlavano e tiravano le uova a coloro che stavano facendo la stessa cosa. Malvezzi quotidiani.

Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi