Meluzzi spiega le dinamiche dietro il conflitto ▷ “Arriva un momento in cui o si fa un giubileo o una guerra”

Le notizie che arrivano ogni giorno dai territori sensibili della striscia di Gaza ci lasciano senza parole. Non sarà nessuno di noi a prendere posizione su una questione, quella israelo-palestinese, così intricata e complessa. Abbiamo una sola certezza: le vere vittime di un conflitto che dura da 70 anni sono i civili. Hamas massacra senza tregua, Israele promette assedi su Gaza senza pietà. Chi muore sono i civili. Chi soffre sono i bambini e le donne lasciati senza acqua ed elettricità. Ancora una volta, siamo qui a chiederci quali siano i reali motivi che spingono l’Occidente a non intervenire, per quale motivo siamo ancora qui a parlare di fazioni, di cosa è giusto o sbagliato. Per quale motivo non stiamo parlando di pace, l’unica parola da tenere a mente di fronte alle stragi di cui sentiamo ogni giorno?

Vorrei dire una cosa molto realistica e non moralista“, ha commentato Alessandro Meluzzi, “le guerre sono state utilissime nella storia, perché sono servite innanzitutto ad azzerare i libri mastri, cioè quelli dei debiti e dei crediti. È stato così anche per la prima guerra mondiale, è stato così per la seconda guerra mondiale. C’è un momento nel quale o si fa un giubileo o si fa una guerra.
Le guerre, in periodi storici come quello che stiamo vivendo, servivano a regolare conti, a risanare debiti, a ridare un valore a monete che avevano perso ogni quantità e ogni senso, a riposizionare degli equilibri geopolitici nel Pacifico o in Europa
“.

Le guerre hanno una funzione tragica, drammatica, contro l’umanità, ma utile ai padroni. Le guerre non servono per sfogare le mani, per “menarsi”. Hanno una funzione strategica nelle dinamiche geopolitiche occidentali.
Oggi c’è un problema planetario, grande come una casa, che è il valore del denaro, che ormai è ridotto a carta e se non si fa una bella guerra, ragazzi, non se ne esce da questo problema. Allora chiedo, se voi foste quelli che stampano la carta cosa fareste? Promuovereste la pace o fareste una guerra per risolvere tutti i vostri problemi e ripartire con una nuova valuta? Vedrete che in un modo o nell’altro sarà quello che accadrà
” ha concluso il prof. Meluzzi.