Normative green e sbarchi ci strozzano, ma della tanto decantata solidarietà europea non c’è traccia

È sorprendente notare che gli italiani non siano ancora diventati anti-europeisti, nonostante le azioni controverse dell’Unione Europea nei nostri confronti e le politiche autolesionistiche che essa sta adottando.
Recentemente, Lampedusa ha affrontato l’arrivo di 8.000 migranti in soli due giorni, portando l’isola sull’orlo del collasso. Tuttavia, la tanto decantata solidarietà europea sembra essere scomparsa, con Francia e Germania che hanno rifiutato qualsiasi aiuto nel ricollocamento dei migranti provenienti dall’Italia.

Questo atteggiamento trasmette un messaggio chiave: è un problema italiano, e l’Europa non sembra più preoccuparsi. Questo suscita dubbi sulla sincerità delle parole dei leader dell’Unione Europea. Nel frattempo, le direttive europee sui “edifici verdi” stanno già abbassando il valore degli immobili, in quanto il mercato considera i costi futuri per adeguarsi alle norme di efficienza energetica.
Inoltre, ho letto una proposta inquietante che suggerisce che chi non può permettersi di adeguare la classe energetica della propria casa dovrà scambiarla con una casa già adeguata, ma in un’area diversa. Questo rischia di sradicare le persone dalle loro comunità.

Inoltre, le politiche sull’auto elettrica stanno mettendo in difficoltà l’industria europea a causa delle sovvenzioni cinesi. La transizione verde, imposta dall’Unione Europea, sembra favorire la Cina, nonostante i contrasti geopolitici.
Infine, l’approccio europeo alla situazione in Ucraina sembra seguire gli interessi statunitensi, mettendo a rischio quelli europei. Questo solleva dubbi sulla stessa esistenza futura dell’Unione Europea. In breve, è sempre più difficile giustificare il supporto all’Unione Europea, data la chiara evidenza delle sue azioni e politiche attuali.