Miocarditi, il dato inquietante sugli under 40 ▷ Dott. Barbaro: “Vi mostro la mia casistica”

Il ministro della salute Orazio Schillaci, attraverso una lettera indirizzata ai presidenti delle regioni, ha chiesto di anticipare l’avvio della campagna vaccinale e di somministrare al più presto le dosi di vaccino contro il Covid spedite alle aziende sanitarie regionali. Al netto di questa richiesta di celerità, Giuseppe Barbaro, specialista in medicina interna e cardiologia, ospite a ‘Un Giorno speciale‘, ha portato alla luce i dubbi e le incongruenze rimaste irrisolte in merito agli effetti collaterali del vaccino e alle problematiche che ne derivano.

Miocarditi e pericarditi

In merito alla diffusione rapida di miocarditi e pericarditi a seguito delle vaccinazioni, Barbaro fornisce una spiegazione tecnica: “ho una casistica di miocarditi e pericarditi in alcuni casi anche importanti, il fenomeno interessa almeno un 20% di soggetti sotto i 40 anni con una mortalità intorno al 3%. Oltre a queste, si manifestano anche alterazioni cardiovascolari, come ischemie coronariche cerebrali, arti inferiori, poiché questo profarmaco genico, che viene chiamato vaccino, ma il vaccino per definizione è un farmaco che previene l’infezione e il contagio. Questo invece è un profarmaco genico ben noto per non prevenire né infezione e né contagio, ma questo l’aveva detto già anche la stessa industria farmaceutica ed era ben noto anche all’atto di emanazione della legge 7621 dell’obbligo vaccinale. In conseguenza di questa vaccinazione abbiamo visto che questo profarmaco produce una proteina spike che non è né inattivata né attenuata”. Di conseguenza viene a determinare tutte quelle complicanze dell’infezione naturale nella forma bio-ingegnerizzata, cioè della variante alfa, di cui abbiamo avuto poche conoscenze in quanto sono state fatte poche autopsie nell’epoca della pandemia“.

Le autopsie

Uno dei problemi principali legati alle patologie sopra citate è rappresentato dalla scarsa conoscenza medica e accademica di questi effetti collaterali, negligenza da attribuire alla mancanza di autopsie effettuate durante la pandemia. Proprio in merito alla questione Giuseppe Barbaro ha commentato: “se facciamo riferimento agli insegnamenti dell’anatomia patologica clinica di Morgagni, l’autopsia era un cardine per capire l’eziopatogenesi delle malattie e quindi poterle ben prevenire e trattare. È stata un’indicazione di carattere politico, l’obiettivo è sempre stato la diffusione e l’intensificazione del terrore e quindi aumentare il numero di morti e non definirne le cause di morte. Ricordiamoci che in piena emergenza venivano classificati come morti covid i morti per qualsiasi causa purché con un tampone positivo, in modo tale che non si potesse effettuare un trattamento anche domiciliare precoce

Sulla ‘vigile attesa’

Il dott. Barbaro ha in conclusione spiegato come il trattamento di vigile attesa abbia rappresentato un provvedimento in contrasto con i principi medici: “La cosa più triste per quanto riguarda la classe medica durante l’emergenza Covid e che c’è stata l’indicazione di non trattare i pazienti a domicilio e di dare loro delle indicazioni a distanza riguardanti il trattamento non solo con la tachipirina che non è un antinfiammatorio, ma un antipiretico che riduce il glutatione e potenzia anche l’infettività virale, ma addirittura con la vigile attesa. Il punto è che non esiste in medicina il principio della vigile attesa. In medicina esiste un assioma che è ‘time is life’. Il tempo è vita perché sia a livello di prevenzione, diagnosi precoce, sia a livello di trattamento precoce, per la prima volta in medicina veniva introdotto invece un concetto completamente opposto, la vigile attesa, che ha portato automaticamente a complicanze e all’aumento della mortalità