Caos Vannacci, Crosetto spiazza tutti al Governo ▷ “Potrebbe rivelarsi un clamoroso autogol”

Non si smorza il caos creatosi intorno alla vicenda Roberto Vannacci.
Il libro auto-pubblicato dal generale è ancora al centro delle polemiche per presunte offese di stampo razzista, omofobo, misogino e così via.
Per alcuni, il generale non avrebbe avuto il diritto di esprimere tali opinioni. La vicepresidente del Senato, Anna Rossomando del PD, ha confermato la linea generale dell’opposizione. Per la dem la libertà di espressionenon è libertà di insultare o discriminare“, rispondendo così a Giovanni Donzelli, capo organizzazione di FdI, che ha invece sottolineato l’importanza di quella specifica libertà in un’intervista al Corriere della Sera. Intervista dalla quale però prende sorprendentemente le distanze anche il Ministro della Difesa Guido Crosetto, che nel frattempo è accusato di aver sollecitato un’azione disciplinare proprio nei confronti del generale.

Il Ministro della Difesa però si difende su Twitter: “Se il gen. Vannacci avesse scritto un libro sostenendo tesi opposte a quelle che sostiene in questi, io mi sarei comportato esattamente allo stesso modo, da Ministro. Chi mi attacca, da una parte o dall’altra, si sarebbe comportato all’opposto“. Anche Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, segue la linea di Donzelli.
Mi rifiuto di pensare che in Italia ci sia un Grande Fratello che dice cosa si può leggere e cosa no“.
Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, intervista il Presidente del Centro Studi Machiavelli Daniele Scalea sulla questione ormai di interesse nazionale.

Se Vannacci avesse scritto questo libro alla vigilia delle elezioni, magari ci sarebbero state polemiche ma non ci sarebbe stata attenzione popolare“, sentenzia Scalea. Il timore dell’ambiente di centrodestra è ora orientato alle possibile conseguenze e fratture.
E’ stato un clamoroso autogol dal punto di vista politico non solo per Crosetto, ma per Fratelli d’Italia.
Perché se la Meloni ha raggiunto questo livello di popolarità è stato principalmente perché molti elettori delusi da Salvini hanno detto: ‘Cosa c’è più a destra di Salvini? C’è la Meloni, allora votiamo lei’. Adesso un motivo per cui mantiene ancora lo stesso indice di popolarità è che a destra non c’è nulla di credibile. Quindi mettersi a creare il caso attorno il personaggio di Vannacci, cioè il simbolo che si può contestare da destra, un personaggio che senza tutto questo caso non sarebbe stato conosciuto da nessuno, potrebbe rivelarsi un autogol clamoroso
“.