La Commissione Europea mette in difficoltà le piccole banche italiane, si va verso l’oligopolio

La Commissione Europea sta preparando un cambiamento nella gestione delle crisi bancarie con una maggiore propensione all’utilizzo dei fondi della cosiddetta Garanzia dei Depositi. Questa apertura è contenuta in una lettera inviata dalla Commissaria ai Mercati Finanziari, è stata inviata al l’ABI, cioè l’associazione bancaria Italiana, in risposta alle preoccupazioni sollevate dalla nostra associazione bancaria riguardo i limiti della nuova Direttiva sulle crisi bancarie. In particolare riguardo al principio dell’estensione generalizzata della risoluzione anche alle istituzioni più piccole. La commissaria riconosce una serie di principi importanti che potrebbero costituire il punto focale per una correzione della normativa europea durante il processo di approvazione.

È una riforma di regole sugli aiuti di Stato nel settore bancario. Aggiunge che l’obiettivo di questa riforma, come leggiamo da alcuni giornali economici, come “Milano finanza”, il “Sole 24ore”, è promuovere un uso più efficiente dei fondi finanziari dall’industria al fine di prevenire crisi bancarie e proteggere i depositanti attraverso l’utilizzo di fondi di sistemi di garanzia dei depositi. La Commissione sta valutando la disciplina sugli aiuti di Stato per le banche il cui esito potrebbe portare allora una revisione di questa normativa. Questa revisione avrebbe lo scopo di garantire coerenza tra due discipline, tenendo conto degli scenari normativi che saranno definiti in un rinnovato quadro normativo sulla gestione delle crisi bancarie.

Ma è interessante notare che questi sono gli stessi fondi di garanzia che l’Unione Europea ha vietato all’Italia di utilizzare nel quando noi ne avevamo bisogno, scatenando proprio una crisi bancaria nel nostro Paese. Qualcuno si ricorderà la crisi delle quattro banche che furono coinvolte e poi a cascata sui risparmiatori. L’ associazione bancaria Italiana ha ragione perché il nostro sistema bancario è costituito di tante piccole, medie e soprattutto micro banche. Stiamo andando verso una situazione di oligopolio bancario, il disegno evidente è quello di una globalizzazione del mondo bancario, facendo sparire con questi provvedimenti, le piccole e le micro banche per andare in un sistema di banche globali che non hanno più interesse ad operare nei mercati nazionali.