È stato graziato Patrick Zaki.
Ovviamente siamo tutti molto contenti che sia stato liberato e speriamo possa tornare dove vuole, se vuol tornare in Italia o altrove.
Si chiude dunque una vicenda dove spesso sono state prese delle posizioni un po’ preconcette.
Una vicenda forse un po’ strumentalizzata, tant’è che poi l’hanno tenuto in ballo tantissimo tempo con una specie di snervante tira e molla: condanna o non condanna in continuo loop. Poi, grazie al cielo, è arrivata la grazia.
Al-Sisi, presidente dell’Egitto, gli ha concesso la grazia. E il Governo italiano, in particolare Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha rivendicato il successo.
“È una grande vittoria del lavoro, della serietà – ha spiegato Crosetto – un risultato portato a casa in primis dal lavoro silenzioso del presidente Meloni, del ministro Tajani e di tutta la diplomazia italiana“.
Questo oggi ha fatto un po’ arrabbiare ed è curioso come questo Governo riesca a fare delle cose che fanno inviperire i suoi avversari, anche quando riesce a fare delle cose buone. Va a toccare degli ambiti che magari la sinistra si era un po’ intestata.
E dunque anche oggi ci sono dei commenti qua e là, in particolare sulla prima pagina di Domani: “Il governo Meloni si intesta la vittoria“. Nientedimeno di quello che ci si aspetta, diciamo.
Se su certe cose magari scontenta un po’ gli elettori di centrodestra, dall’altra dovrebbe far felici anche quelli di sinistra, che questa battaglia su Zaki se l’erano molto intestata. Ma non sarebbe mai dovuta essere una battaglia “partitica” o, appunto, di parte.
Era una battaglia semplicemente per restituire un ragazzo alla libertà, qualunque cosa fosse successa prima.
E spesso è sempre un’ottima notizia, se qualcuno può essere libero di dire ciò che vuole, ciò che gli pare e di finire magari i suoi studi, di proseguirli.
Ieri a Bologna c’era un clima frizzante.
Ed è curioso che sia stato proprio il centrodestra ad avere in qualche modo agevolato questa buona notizia.