Svilar 6 +
Il guantino, quando è servito, con soglia di attenzione maggiore rispetto al recente passato.

Celik 5,5
Un tempo di fatica, poca lucidità, spinta tenue: risente delle tossine di tutta la squadra.

Smalling 6,5
Lui è lui: non che non sia stanco, ma è in grado anche stasera di sopperire con lucidità alla stanchezza.

Mancini 6
Gioca acciaccato, mostra sopra ogni altra cosa la voglia di esserci; in una Roma alla quale scotta per più di un tempo la palla tra i piedi si danna l’anima per cercare l’essenzialità.

Zalewski 6,5
Resiste a…se stesso, ossia alla sua prima parte di gara svagata; entra col ciuffo nel gol del pareggio, poi progressivamente innesta le marce più alte.

Cristante 6,5
Anche lui attraversa varie fasi di fatica per poi ritrovarsi: finisce da diga, sulla mediana, proteggendo la qualificazione per l’Europa migliore possibile.

Bove 6,5
Quello che ha chiamato i compagni alla “sveglia” sin dai primi minuti. Diciamo anche che il gol del pari è soprattutto suo.

Pellegrini 6+
Più da sciabola che da fioretto, a volte con il machete per proteggere o sradicare la palla.

Dybala 8
Porta le croce, sorprendentemente, dopo le fatiche in terra ungherese. Poi canta, ogni volta che può, in mezzo al ginepraio di entrate dure, a volte durissime, in mezzo alle quali insiste a piroettare. Poi è Europa League da un dischetto che non cancella il dolore, ma aiuta l’orgoglio.

El Shaarawy 6,5
Gioca con la fame di chi deve meritarsi quella Roma che ha già meritato. Il più pericoloso nel momento più faticoso. L’unico a meritare il gol nel primo tempo.

Belotti 6
Se l’Olimpico applaude, vuol dire che oltre lo zero impensabile delle realizzazioni in campionato, qualcosa vede.

Llorente 6 +
Per rinsaldare la linea.

Abraham SV
In bocca al lupo.

Spinazzola 6
Partecipe a livello agonistico e di allontanamento del pallone dalle zone più pericolose, soprattutto durante il recupero che Maresca dilata all’infinito.

Wijnaldum 5,5
Anche in quei pochi minuti, qualche scelta sbagliata. Quello vero non lo abbiamo visto mai, in pratica.

Mourinho (Foti) 7
A quattro giorni da una battaglia che ha prostrato la Roma, dopo un inizio difficoltoso la squadra reagisce contro se stessa. Il marchio è inconfondibile. Poi, que serà serà.