Tutti i nostri sforzi sono stati vani: ecco che l’UE fa un assurdo cambio di rotta sul riciclo

Voglio darvi un esempio di come i rapporti tra gli Stati e l’Unione Europea sono molto spesso, diciamo così, conflittuali.
Il direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti, ha lanciato nei mesi scorsi un allarme, ad esempio, sulla proposta di regolamento UE sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio che modifica le norme esistenti.
Secondo Mariotti la proposta di regolamento che favorisce il riuso rispetto al riciclo va rivista, perché impone un modello svantaggioso per l’igiene alimentare e l’ambiente. Vanifica gli investimenti italiani sul riciclo e sulle bioplastiche compostabili, dove l’Italia è all’avanguardia. Ecco, fermiamoci qui. Il direttore generale di Confindustria a un certo punto interviene e dice: “State attenti perché così facendo, caro Unione Europea, voi vanificate, lo ripeto, gli investimenti italiani sul riciclo e sulle bioplastiche compostabili dove l’Italia è all’avanguardia”.

Capite che è un problema politico? Comprendete che anche l’ambiente non è una questione oggettiva ma soggettiva?
Capite che è tutta politica quella delle scelte? E capite che guarda caso noi siamo sempre quelli che ci perdono?
Dove siamo all’avanguardia, siamo penalizzati dall’Unione Europea. Così, ve lo faccio notare.
Inoltre, la scelta di adottare un regolamento direttamente vincolante in luogo di una direttiva e di favorire il riuso a scapito del riciclo sarebbe ingiustificato. E sarebbe un ingiustificato cambio di rotta da parte della Commissione europea.

Mariotti ha inoltre sottolineato la violazione del principio di neutralità tecnologica e gli effetti negativi sulla salute, sull’ambiente e sulla competitività. Ora, queste cose non arrivano al cittadino. Perché al cittadino prevalentemente non arrivano gli articoli del Sole 24 Ore. Arrivano invece informazioni, diciamo, di telegiornali dove queste cose non ci sono. Ma io vi voglio fare notare che la UE, cioè l’Unione Europea, ha un atteggiamento pregiudizievole anche per le bioplastiche compostabili.
Occorre allora mantenere la libertà di scelta che è la chiave per ottenere i risultati migliori per i consumatori e per l’ambiente.

Ecco, queste notizie giornalistiche che io sto commentando ormai da mesi mi portano a farvi sottolineare una cosa: occorre la libertà di scelta. Bene, sulla libertà di scelta io credo che noi abbiamo la scelta di passare ad un’economia di tipo umanistico.
Io vi segnalo questo mio ultimo libro che ormai è in libreria “L’amore sconfiggerà i mercati”, editore edizioni “Il punto di incontro”.
Io penso che dobbiamo scegliere tra l’economia capitalistica e l’economia umanistica della quale io vi parlo ormai da anni da questa rubrica. Perché la differenza è che l’economia capitalistica rispondendo ai mercati, non lascia la libertà agli uomini politici che invece dovrebbero dovrebbero rispondere ai cittadini.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi