Dovere dell’informazione è anche tenere conto del feedback, dei pareri del pubblico, degli umori dei lettori. Quando tornano è buon segno: certifica il rinnovato rapporto di fiducia tra informato e informatore, la credibilità mantenuta. Poi ci sono casi in cui arriva addirittura l’affetto. Come quello di Rita, che “allega” dieci euro insieme a parole che valgono un’infinità di più.
Un sostegno all’informazione libera e un’enorme dose di coraggio per la nostra piattaforma, demonetizzata e in causa coi colossi del web perché tutti abbiano finalmente pari opportunità, di informare ed essere informati.
Già perché il vuoto giuridico che finora ha fatto spadroneggiare i signori della Silicon Valley ne ha permesse di ogni: censure a gogo e demonetizzazioni basate su processi mai fatti e una colpevolezza appurata sulla base del nulla.
“La corretta informazione” è pure un faro di cui si fregia l’Unione Europea. Se poi per garantirla prevedi che vengano seguite le narrazioni di organismi finanziati da privati (e quindi coi loro interessi) ecco che il pericolo è dietro l’angolo.
Poi però ci sono i cittadini. Quelli comuni, quelli che le voci le vogliono sentire tutte, perché nel raro caso in cui sono stati raggiunti dagli “eretici” un dubbio l’hanno avuto.
In un panorama in cui il dubbio è sempre più bandito, Rita non ha avuto dubbi a spedirci questa missiva: “L’informazione la vogliamo libera, fatemi sapere con un SMS se avete incassato questi 10 euro“.
La lettera è stata incorniciata.
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