Cacciari smonta il sistema politico moderno ▷ “Perseguire la Res privata non porta alla Res publica”

Quali sono i valori della democrazia? Nella nostra epoca è evidente a tutti, che ciò che strutturava la società degli antichi classici, fondatori del pensiero occidentale, ha ormai lasciato il posto ad altro. Il mondo che viviamo oggi è totalizzato dai valori neo liberisti consumisti del capitalismo contemporaneo. Quello che possiamo vedere è che la democrazia occidentale è in crisi. Le percentuali di votanti ad ogni tornata sono sempre meno. Se l’astensionismo la fa da padrone è chiaro che il sistema politico democratico non sta funzionando. Un illuminante Massimo Cacciari, riesce a darci uno sguardo acuto sul desolante panorama moderno:

Ma ci sono dei valori? Certo che ci sono dei valori. Quando noi andiamo a votare nel tentativo diciamo disperato, di eleggere i migliori, lo facciamo sulla base di valori. Lasciamo perdere quelli nobilissimi, quella biologia tutta derivante dal classico ma totalmente sradicata, quindi che non ha più alcun riferimento col reale. Andiamo a votare in base alle valutazione di ciò che è il nostro utile di individui. Perché questo popolo è composto da individui a differenza di quello greco, a differenza di quello romano, a differenza ancora, di quello medievale. Sono valori economici, valori di scambio. Res private, non Res publica. Il meccanismo alchemico sarebbe che dagli interessi privati si giunge alla Res publica. È un’alchimia che logicamente non sta in piedi in nessun modo. Noi operiamo come se il perseguire res private potesse condurre alla res publica. Logicamente è una contraddizione. La Democrazia quindi si fonda sul politeismo dei valori, cioè la possibilità di comporre e di tenere insieme in un certo modo, prospettive di valori diversi.

Queste valutazioni sono necessariamente in conflitto? Devono essere in conflitto, se lo si elimina la democrazia entra in crisi e scompare. Questa è l’arte democratica, mantenere il conflitto tra valori, ma mantenere anche aperta e riconoscere la possibilità che emergano non soltanto conflitto tra valori valutati, ma emerga anche la possibilità di qualcuno che dice no, il mio valore non è sindacabile, non è scambiabile. Non è possibile che la democrazia escluda questo senza negare se stessa e quindi la democrazia, l’arte politica democratica, è l’arte di tentare di volta in volta, rispetto alle situazioni storicamente determinate perché tutto è relativo, che il conflitto si mantenga in un ordine“.

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