Naufragio Crotone, le accuse al governo non tornano ▷ “I giornali dovrebbero essere a difesa dei cittadini”

Nessuno ha voluto salvarli“. Tutti pronti all’attacco.
Così esordisce La Repubblica in prima pagina a seguito dei fatti di Crotone, il naufragio che ha tolto la vita a più di 60 migranti provenienti dalla Turchia. Un titolo forte quello del quotidiano romano che in questo modo sembrerebbe alludere ad una sorta di colpa del Governo Meloni, che non avrebbe quindi “voluto” intervenire nella tragica disgrazia della notte tra il 25 e il 26 di febbraio.
Ma come dice anche Fabio Duranti: “Gli enti preposti non battono la bandiera del governo, né la cambiano ogni volta che questo cambia. Com’è possibile che, accade una disgrazia del genere, e i giornali alberghino dichiarazioni a mò di sciacallaggio?“, chiede a Francesco Borgonovo, giornalista e vicedirettore de La Verità.

I giornali sono lo specchio della politica” – risponde Borgonovo – “Abbiamo un gruppo editoriale che possiede due dei maggiori quotidiani italiani, Repubblica e La Stampa, che fanno capo allo stesso gruppo di interesse“.
Ormai quindi viviamo questa continua competizione quotidiana all’interno delle testate giornalistiche.
La maggior parte della stampa non è più indipendente e a difesa dei cittadini ma espressione dei poteri forti
“, aggiunge Duranti in merito.

Accuse che non tornerebbero, visti i documenti che sono emersi recentemente riguardo all’operazione di salvataggio che, secondo molti, non sarebbe mai partita e, anzi, riprendendo il titolo di Repubblica, non avrebbero “voluto”.
Infatti, come si spiega, i veicoli di soccorso sarebbero partiti più volte.
Avrebbero provato in vari momenti a salpare verso il mare che però non avrebbe facilitato le operazioni.

Chi non ha voluto salvarli è chi continua ad alimentare questo sistema di immigrazioni di massa“, conclude Borgonovo.
Forse in Europa c’è qualcuno che non ha voluto salvarli perché non gli interessa: c’è un business sotto.
Questo è lo specchio della politica meschina, piccina che da una parte all’altra non interessa che questa gente muoia in mare.
I giornali sono lo specchio di questa politica qua, il dibattito dove nessuno sa niente e/o s’informa
“.