Georgia, esce allo scoperto lo zampino USA? Il particolare che nessuno ha notato: ecco il retroscena

Si sta discutendo sulle recenti vicende della Georgia. I media occidentali hanno esibito proteste di masse contro la Russia di Putin. Proteste che sono state massimamente enfatizzate dai media occidentali che hanno tutto l’interesse nel soffiare il fuoco sulle proteste anti-russe e nel farle apparire sicuramente più grandi di quel che sono.

L’interesse è quello di dimostrare come il mondo intero non veda l’ora che cada il perfido rosso-bruno Putin e che trionfi la libertà identificata con la civiltà del dollaro. Le proteste delle Georgia sono state perciò massimamente diffuse. Circola in particolare l’immagine della donna con il vessillo dell’Europa.

Sembra una messa in scena preparata ad arte dall’Occidente o in ogni caso utilizzata ad arte per legittimare la propria narrativa quasi che tutta la Georgia si identificasse con la signora con il vessillo dell’Europa. è davvero quella immagine rappresentativa di tutto il mondo orientale? Ma soprattutto cosa sta accadendo in Georgia?

C’è stata un’indignazione generale contro la Polizia che disperdeva i manifestanti con gli idranti. Immagini forti che ci mostra come il potere usi sempre metodi repressivi e certamente condannabili. Peccato che coloro i quali si indignano al cospetto degli idranti della Georgia nulla dicessero contro gli idranti di Trieste, quelli che disperdevano nel 2021 i pacifici manifestanti del porto di Trieste che si opponevano all’apartheid sanitario.

Cosa accade realmente in Georgia? L’Occidente sta soffiando sul fuoco per favorire il passaggio del Paese totalmente dalla parte di Washington e della Nato. Sia in Georgia che in Moldavia vi sono ancora forze filorusse e che guardano con simpatia alla Russia. L’obiettivo della Civiltà del dollaro è fare terra bruciata intorno a Mosca, come insegna la vicenda dell’Ucraina.

Insomma siamo alle solite: l’Impero occidentale di cui Washington è la madre patria, non si smentisce mai. Perfino Bergoglio ha riconosciuto che è in gioco non solo l’interesse russo ma anche quello di altri imperi, compreso quello USA.