Molti sono i calciatori chiamati a parlare come persone informate sui fatti nell’ambito dell’inchiesta Prisma condotta dalla Procura di Torino focalizzata sui bilanci della Juventus dal 2018 al 2021. Una costola delle indagini riguarda gli stipendi dei calciatori della rosa della Juve delle succitate stagioni, in quanto parte importante dei bilanci della società bianconera. Tra i calciatori figura anche Paulo Dybala che è stato sentito dalla Guardia di finanza a Roma, il 21 febbraio, nell’ambito appunto dell’inchiesta Prisma.

In un’ora e un quarto il calciatore della Roma ha dichiarato di dover percepire ancora una cospicua somma dalla società Juventus, facendo riferimento ad arretrati di stipendi della stagione 2020-2021: “Non ricordo quando mi è stato pagato l’ultimo stipendio, però so bene che la Juventus mi deve ancora dei soldi“.

Sulle cifre che il giocatore dovrebbe percepire lo stesso Dybala dichiara: “So che ad aprile 2023 la Juventus ha l’ultima opportunità per pagare quei 3 milioni circa. In caso contrario il mio avvocato farà delle richieste per iscritto, anche se io spero di non arrivare a tanto. Rivoglio i miei soldi ma senza fare nessuna causa, evitando problemi per me e la Juventus“. I legali dell’attaccante giallorosso però, come riportato dal Corriere della Sera, si starebbero già muovendo per vie ufficiali per richiedere gli arretrati citati da Paulo Dybala.

L’inchiesta intanto si è arricchita si un faldone di mille pagine e la procura di Torino negli scorsi giorni ha trasmesso gli atti alle procure di altre città perché come riporta la Gazzetta dello Sport valutino l’apertura di procedimenti per le società su cui hanno competenza territoriale, si parla di “Genova, Bologna, Udine, Modena, Cagliari e Bergamo perché le squadre coinvolte sono Sampdoria, Bologna, Udinese, Sassuolo, Cagliari e Atalanta“.