Esistono documenti che contraddicono la Corte Costituzionale sull’obbligo vaccinale per i sanitari. Li hanno svelati in diretta a “Un Giorno Speciale” Fabio Duranti e Renate #Holzeisen. Introduce il tema Duranti: “È accaduto che ci sono stati dei ricorsi che sono stati fatti per vari motivi e alcuni giudici hanno rimesso alla Corte Costituzionale alcune valutazioni sulle leggi che erano state promulgate, sugli obblighi vaccinali. Ovviamente tutto quello che è accaduto sia in sede di Corte Costituzionale che anche nei tribunali non è definitivo. Non è dogma. Quello che è stato detto ieri potrebbe non essere valido domani, per una serie di motivi, e non è che un giudice che dice una cosa è diventato Dio”.

Continua Duranti: “I provvedimenti della Corte Costituzionale però fanno base, oltre alla loro non ragionevolezza (nel senso che alcun tipo di obbligo sanitario avrebbe potuto essere inserito con le modalità che dicono loro), a maggior ragione su un qualcosa che poi si è dimostrato farlocco dopo nei fatti. Ma questo qualcosa era farlocco anche prima”. Ma il punto fondamentale, prosegue, è che “quindi la Corte Costituzionale commette un errore dicendo che all’epoca si sapeva, c’erano quelle conoscenze, si riteneva che per il bene comune si potessero sacrificare le persone”.

Renate Holzeisen aggiunge elementi alla discussione, citando e commentando direttamente la sentenza della Corte, ma anche documenti direttamente dell’istituto Superiore di Sanità: “Come abbiamo già spiegato diverse volte, proprio qua a Radio Radio, abbiamo dimostrato innanzitutto come prima era la stessa autorità del farmaco europea nei cosiddetti “Assessment report” a dichiarare dal giorno di immissione sul mercato tramite un documento dell’EMA, che è stato pubblicato allora, dal quale risultava che non c’era alcuna prova che queste sostanze potessero prevenire l’infezione virale”.

Prosegue L’avvocato Holzeisen: “Il dramma è che avvocati come me, io probabilmente ero la prima perché in Alto Adige sono partiti come primi con le sospensioni dei Sanitari, ho portato sin dall’inizio proprio questa documentazione ufficiale di quella Autorità del Farmaco. Su diverse pagine del rapporto che è uscito praticamente due settimane prima della Emanazione del Decreto Legge 44, quello che ha introdotto l’obbligo di trattamento con queste sostanze sperimentali per i Sanitari, l’istituto Superiore della Sanità ripetutamente avverte che non ci sono dati che possono confermare che queste sostanze prevengono l’infezione e la contagiosità delle persone con esse trattate, e che anzi bisogna partire proprio dal presupposto che le persone trattate con queste sostanze possano appunto continuare a contagiare”.

Fabio Duranti lancia quindi una preoccupante riflessione finale: “Io mi trovo molto imbarazzo di fronte a queste cose. Perché ho paura per il futuro. Questa è una roba passata. Ormai è chiaro, non ci cascheranno più. Io credo, spero, che il Governo attuale non cada di nuovo in queste trappole. E spero proprio che non lo faccia adesso. Ma è una cosa che è accaduta. Su questo argomento torneremo nelle prossime settimane, perché in realtà qualcuno ci deve rendere conto. Ma non per parlare di questo argomento che è passato e non ce ne strafrega più. Ma perché si può ripetere. Ed è stata un’esperienza drammatica per milioni e milioni e milioni di cittadini italiani. E quindi su questa cosa va sempre tenuta una lucina, piccola, accesa”.

IL LINK AL REPORT DELL’ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITÀ N.4/2O21

https://www.iss.it/rapporti-covid-19/-/asset_publisher/btw1J82wtYzH/content/id/5659920