Il Milan non gira più, questa è la certezza che ci ha portato il mese di gennaio. Neanche una vittoria nelle ultime 5 partite giocate tra coppe e campionato, al contrario registriamo ben 3 sconfitte e 2 pareggi.

Gennaio nero

Con la Roma abbiamo visto i primi segnali di un tracollo inesorabile. Nell’ultimo quarto del match è mancata l’energia mentale necessaria per gestire un vantaggio ampiamente largo da poter portare a casa i 3 punti. I giallorossi non si sono dati per vinto e l’hanno ripresa all’ultimo minuto di recupero, raggiungendo il pareggio con il gol di Abraham. Poi per la truppa di Pioli è arrivata la sconfitta e l’uscita dalla Coppa Italia, contro un Torino che era rimasto in 10 per l’espulsione di Djidji al 69°. In campionato doveva arrivare la svolta a Lecce, ma da subito la partita si è messa male, con l’autorete di Theo Hernàndez e poi il raddoppio dei padroni di casa. Il Diavolo nel secondo tempo è riuscito a rimediare il pareggio, ma è chiaro che serviva la vittoria. Il derby per la Finale di Supercoppa e l’ultima uscita in campionato contro la Lazio hanno visto registrare sul tabellino, ben 7 gol presi e 0 fatti. Prestazioni imbarazzanti per quelli che sono, ricordiamolo, i campioni in carica.

Le ragioni

Fin dall’inizio della stagione abbiamo visto un Napoli in corsa come un treno, irraggiungibile per le altre big. Inter, Juventus e Milan hanno alternato buone prestazioni a cali improvvisi. Che cosa possiamo dire quindi del Diavolo?
Sicuramente i tanti infortuni hanno minato il rendimento dei rossoneri. L’anno scorso la squadra ha fatto vedere un grande girone di ritorno, conquistando poi lo scudetto: l’undici titolare però non ha mai subito grandi scossoni.
Quest’anno la preparazione non è sembrata proprio all’altezza. Altro discorso possiamo fare sul mercato. I nuovi acquisti stanno avendo un rendimento ampiamente al di sotto delle aspettative. I 32 milioni spesi per De Ketelaere lasciavano presagire ben di più di quel che abbiamo visto. Forse però il vero problema non è la squadra in sé e per sé. Si è vero, da alcuni giocatori è lecito aspettarsi molto di più, Leao su tutti sembra irriconoscibile rispetto a quello dello scorso anno. Ma il punto della questione è un altro e sono le nostre aspettative: una squadra giovane come il Milan, ad un certo punto della scorsa stagione, ha trovato una carica mentale fortissima che li ha trascinati fino allo scudetto. È stato un momento “magico” se vogliamo, la voglia di compiere un’impresa. Quest’anno la situazione era completamente diversa.

Il Milan, ora, è di fronte a un bivio: le recenti uscite pongono le basi per una stagione fallimentare. Senza il carisma di Ibrahimovic, ormai lontano dalla squadra, l’arduo compito di risvegliare e ricaricare i suoi, spetta solo a Stefano Pioli.

Sarà in grado di compiere un cambio di rotta?

Andrea Mascellani