Sarà la tecnologia che ci farà capitolare come genere umano? Il “progresso” di certi strumenti tecnologici porterà a una grande guerra che resetterà tutto?
Se avessero chiesto al tempo di Aristotele quante zampe aveva una mosca, avrebbero detto 8, perché non l’avevano mai girata per vedere che ne aveva sei.
Questa dimensione di ‘progresso’ serve per fermare lo sviluppo della conoscenza diversamente da quello che fa il cervello umano, che cerca dimensioni neofile, biofile, di novità. Invece questa dimensione del genere umano è ipnotica e serve a spegnere il cervello, la ricerca, ad eliminare l’empatia. Io direi di essere molto rassicurati però, abbiamo avuto una prova neuropsichiatrica del fatto che non è quel tipo di intelligenza artificiale che rallenta la storia. Alla farsa psicopandemica vaccinale hanno creduto soprattutto coloro che avevano i medi livelli di conoscenza che questi strumenti artificiali assicuravano loro“.

Le persone hanno resistito, soprattutto coloro con una grande intelligenza emotiva, anche semianalfabeti, perché intuivano profondamenti come certi anziani, della cultura contadina perché, come diceva Moscati, non è stata la scienza a salvare l’umanità ma è stato l’amore, questo romperà il meccanismo, perché non è una intelligenza artificiale, non si trova su Google, che non può spegnere la ricerca della verità tipica dell’essere umano“.
L’analisi di Alessandro Meluzzi a ‘Un Giorno Speciale’