L’inchiesta Prisma s’infiamma. La Corte Federale ha condannato la Juventus e tutti gli ex dirigenti indagati per il caso plusvalenze. La stangata della Corte, di fatto toglie ai bianconeri 15 punti nel campionato, facendo scivolare la squadra al decimo posto. “L’accoglimento del ricorso per revocazione da parte delle Corte d’Appello Federale ci pare costituisca una palese disparità di trattamento ai danni della Juventus e dei suoi dirigenti rispetto a qualsiasi altra società o tesserato“. Lo dichiarano all’ANSA i legali del club bianconero, Bellacosa, Sangiorgio e Apa. “Attendiamo di leggere le motivazioni per presentare il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport: evidenziamo che alla sola Juve viene attribuita la violazione di una regola, che la giustizia sportiva aveva riconosciuto non esistere. Si tratta di una palese ingiustizia“.

Dello stesso parere è anche Alessandro Sabatini che con una domanda centra il punto della questione: “E’ stata punita la Juventus perché ha tratto dei benefici da operazioni non consentite, ma le altre squadre coinvolte non hanno avuto anche loro dei benefici?“. Alla luce degli ultimi accadimenti, nonostante sia evidente che la società ha agito in modo poco trasparente, dobbiamo però ammettere che si stia facendo giustizia con due pesi e due misure.