L’inganno cambia forma, quindi a un certo punto si porta dietro comunque l’idea di una Europa unita. Ma questa idea aveva senso? È possibile un’unione politica fra Stati completamente diversi tra di loro. Pensiamo solamente alle lingue, alle singole culture e individualità. È pertinente l’esempio degli Stati Uniti, del Canada o dell’Australia che molte volte mi viene fatto? No, affatto e per un motivo molto semplice: come sono nati gli Stati Uniti d’America? C’era una volta un paese, una volta arriva una forte potenza colonizzatrice, fa tabula rasa della cultura e delle civiltà locali, impianta una nuova cultura tendenzialmente monolinguistica e crea il suo Stato Nazionale, suddiviso in tanti substati che equivalgono a grandi regioni in statuto speciale.

È possibile fare una cosa del genere in Europa? Sì, ma per farlo bisognerebbe distruggere i popoli europei, la loro cultura e storia. Era irrealistico? Ovviamente no, esistevano e esistono tutt’ora delle alternative al federalismo americano.

Nel “Ce lo chiede l’Europa” che molti partiti politici hanno ancora oggi vogliono, io mi ricordo Indro Montanelli che diceva “Quando ci sarà l’Europa, i francesi faranno i francesi e i tedeschi faranno i tedeschi, e gli italiani faranno gli europei”. Ed è stato esattamente così, noi siamo più realisti del re e ci tiriamo la zappa sui piedi da soli. Abbiamo giornalisti, opinionisti e soprattutto politici che dicono “I virtuosi francesi e tedeschi sì che si meritano le cose, loro hanno fatto le riforme”. State attenti che le parole hanno un grande significato, se voi cambiate riforme con fregature parlate della stessa cosa ma leggete due facce della medaglia molto diverse.

Per la prima volta nella mia vita avrò un grandissimo imbarazzo in queste elezioni politiche, non sento nessuna forza politica che parla di queste cose e cioè fa un attacco chiaro, preciso e forte al tema europeo e chiede di cambiare le regole del gioco, perché a queste regole noi perdiamo.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi