Il recupero dopo la cosiddetta ‘crisi finanziaria’. Da questa ‘crisi’, le corporazioni americane hanno non solo recuperato la botta, ma hanno incrementato – e di molto – gli utili netti, cioè quelli pagati dopo le tasse. Questo è ciò che è accaduto un paio di anni dopo quella che vi raccontano essere stata una ‘crisi’. E le famiglie? Anche loro hanno recuperato la botta di quella che ti raccontano essere stata una ‘crisi’? Come no. Basta andare a vedere i dati su un arco di vent’anni: per le famiglie americane, il modello della crescita non ha funzionato.

Le imprese e le grandi corporazioni hanno fatto un mucchio di utili dopo le crisi; le famiglie – il cui reddito medio era cresciuto leggermente (molto meno degli utili delle corporazioni) – quando c’è stata l’inversione tra economia produttiva e finanza, hanno visto le carte crollare, hanno visto precipitare il reddito familiare. Precipitare fino a dove? Fino al punto di partenza, cioè all’equivalente di trent’anni prima. ‘Che sfortuna’, vi hanno raccontato, ‘colpa della crisi’. ‘Chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, scordiamoci il passato’, dicono a Napoli.

Il punto è sostanzialmente questo: il fatto che ormai vi raccontano da trent’anni che c’è una crisi. Io è da sempre che sento raccontare di questa crisi, mi ricorda tanto il Deserto dei Tartari di Dino Buzzati. L’unica crisi è quella di accettare per tutta la vita di esser presi in giro da qualcun altro.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi