Cosa sta succedendo all’informazione mainstream? Quale meccanismo sta spingendo le persone ad associare i media agli strumenti del potere? Tra giornali che pubblicano virgolettati (anche molto forti) di sedicenti esperti – da cui poi prendono le distanze – passando per testate giornalistiche che collaborano con i social media e che, soprattutto, decidono cosa deve circolare e cosa no: è il pluralismo la vittima e i lettori ne pagano lo scotto.

Chi decide quali sono le notizie di serie A? Una domanda che diventa ancora più importante quando si scopre che le notizie passate sotto il vigile occhio del fact-checking, in alcuni casi, sono senza fondamento.

Tra meccanismi come quello della “Fortezza Bastiani” e termini da neo-lingua si sta generando un cortocircuito quelli che si ergono a paladini dell’informazione giusta sono gli stessi che danno notizie senza fondamento e poi “nascondono la mano”. Tutto ciò funziona e non genera rigetti perché la situazione di emergenza permanente ci mantiene in stato di incertezza e si sa: in questi casi siamo in balia più delle emozioni che della ragione. Il prof. Meluzzi, chiamato a commentare la situazione attuale dell’informazione, ha affermato: “Il principio che abbiamo in questo momento è quello che io chiamerei: ‘Fortezza Bastiani’ dal romanzo memorabile di Dino Buzzati ‘Il deserto dei Tartari’. Il libro parla di questo signore e della sua fortezza sperduta nel deserto in cui si attende da sempre l’arrivo di una terribile invasione. Questo meccanismo consente il mantenimento dell’impero. Ed è quello che sta accadendo oggi”.

L’intervento dei professori Alberto Contri, Alessandro Meluzzi e Giovanni Frajese a Un Giorno Speciale.