Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto ufficialmente le Camere, dando via al conto alla rovescia per le elezioni del 25 settembre, come previsto dall’articolo 61 della Costituzione.

La “macchina” si è messa in moto, c’è poco tempo e le cose da fare sono molte: creare una coalizione, fare una raccolta firme, trovare un simbolo. Il 14 agosto è il termine ultimo entro il quale i partiti devono consegnare al ministero dell’Interno i contrassegni con i simboli elettorali che andranno stampati nella scheda elettorale. Il 21 e 22 agosto sono invece i giorni riservati alla presentazione delle liste definitive che verranno presentate negli uffici centrali elettorali costituiti presso le Corti d’Appello. Il 26 agosto, inizierà ufficialmente la “propaganda elettorale”, quando i candidati e le coalizioni potranno affiggere i manifesti elettorali

La scadenza ultima è poco dopo la fine dell’estate, il 25 di settembre, quando gli italiani andranno a votare per eleggere il nuovo Parlamento.

Intanto il processo della raccolta firme si sta rivelando fastidioso. Le ultime modifiche in tema di legislazione hanno ampliato significativamente il numero dei partiti esonerati dall’obbligo di raccolta firme per la presentazione delle liste alle prossime elezioni politiche. Una manovra che sta penalizzando i partiti minori. Come dice Mario Gallo, segretario nazionale di “Ancora Italia”: “È una corsa ad ostacoli, fortunatamente abbiamo una struttura radicata sul territorio con articolazioni locali (siamo presenti in tutte le città) quindi siamo sicuri che riusciremo a raccogliere le firme. Questa manovra è chiaramente stata fatta per escludere tutta quell’area del dissenso strutturata che ha difficoltà oggi a strutturarsi per raccogliere materialmente le firme. È una manovra per eliminare tutti coloro che sono scomodi. Ci temono”.

L’intervento del segretario a “Un Giorno Speciale”.

“È una corsa ad ostacoli, fortunatamente abbiamo una struttura radicata sul territorio con articolazioni locali (siamo presenti in tutte le città) quindi siamo sicuri che riusciremo a raccogliere le firme. Questa manovra è chiaramente stata fatta per escludere tutta quell’area del dissenso strutturata che ha difficoltà oggi a strutturarsi per raccogliere materialmente le firme. È una manovra per eliminare tutti coloro che sono scomodi. Ci temono. Temono una certa area di contestazione, di dissenso, che vuole proporre una linea politica chiara e in favore dei cittadini.

Sono mesi che stiamo proponendo l’allargamento della coalizione a tutte le forze che volessero convergere in un progetto unitario. L’esempio è stato il congresso di Napoli

I punti fondamentali riguardano: la cura della piena sovranità monetaria , che è la chiave di volta sulla quale si regge l’intero sistema; la riformulazione della nostra partecipazione all’UE che così com’è è una roba di tecnocrati, perché l’Europa così com’è adesso va abbattuta e ricostruita; l’uscita dalla Nato, perché è diventata oggi il cane da guardia di determinati poteri della talassocrazia del dollaro; il recupero della dimensione spirituale (soprattutto), perché il presupposto all’azione politica è, a mio parere, il recupero di un contatto con una visione trascendente dell’uomo”
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