“L’Europa è diventata un’istituzione belligerante. Tutti i suoi capi parlano di una guerra da vincere sul campo. L’Unione Europea si vuole dotare di strumenti di censura delle opinioni da far intervenire pesantemente su social e televisione.
Lo scorso 31 maggio, al convegno “Noi ci Siamo“, i parlamentari sono stati chiamati a rispondere all’appello di Santoro su pluralismo e libera informazione. Pino Cabras, portavoce del gruppo politico di opposizione Alternativa, è intervenuto e ha parlato del servizio pubblico.
Secondo Cabras il servizio pubblico è un sistema caratterizzato da molteplici difetti ma che allo stesso tempo ha garantito un certo pluralismo alle aree politiche ideologiche e culturali, che altrimenti non avrebbero avuto uno spazio adeguato. Ci sono aree, ad esempio rispetto alla questione della pace e del nucleare, che in Italia hanno una tradizione storica.
Cabras si dichiara d’accordo con la proposta di Santoro elaborata per la Rai assieme alla parlamentare Maria Laura Paxia. L’idea è quella di commissionare un sondaggio sull’informazione pubblica per sapere se gli italiani sono soddisfatti o meno del servizio dell’informazione nazionale.
“In Italia c’è una forte tradizione pacifista – dice il capogruppo di Alternativa – la maggior parte del popolo italiano non vuole la guerra. Purtroppo in tv questa maggioranza non viene rappresentata praticamente da nessuno. I pochi contrari all’invio delle armi e alla guerra, invitati nei talk show, rischiano un “plotone di esecuzione”.
“Un paese che vede una disaffezione profonda per l’informazione, si faccia una domanda.
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