In Israele è stata rilevata una corrispondenza fra la somministrazione dei vaccini anti Covid-19 e l’aumento delle chiamate per problemi cardiovascolari da parte di giovani e adulti fra 16 e 39 anni.

La ricerca si è basata sulle chiamate arrivate alle strutture di pronto soccorso in seguito a casi di arresto cardiaco e sindrome coronarica acuta.
Le segnalazioni considerate nella ricerca comprendono tre periodi: il primo, precedente la pandemia di Covid-19, il secondo corrisponde al periodo della pandemia (nel quale non erano ancora disponibili i vaccini) e il terzo va da quando in Israele erano state somministrate le prime e le seconde dosi dei vaccini anti Covid-19.
Quello che è emerso è che, in quest’ultimo periodo, le chiamate al pronto soccorso da parte di persone di età compresa fra 16 e 39 anni per problemi cardiovascolari sono aumentate del 25% rispetto ai due periodi precedenti.

In diretta il direttore Ilario Di Giovambattista ha commentato cosi la notizia.

“Non tutto può passare. E non lo dice un mezzo di comunicazione No Vax a tutti i costi.

La notizia viene da Israele e la riporta nella sezione scienza l’ANSA, un’agenzia di stampa – la numero uno italiana – “notoriamente No Vax”.

Migliaia di giovani israeliani dopo il vaccino hanno avuto un serio problema cardiaco. Siccome succede anche in Italia, io chiedo l’apertura di un’inchiesta perché in Italia succedono da un po’ di tempo morti strane, gente che non sta più bene, soprattutto i giovani.

I giovani che non avevano certamente bisogno del vaccino, perché affrontavano le malattie tranquillamente e le superavano alla grande. Ma siccome li avete intortati e costretti, su questo vorrei che si aprisse un’inchiesta seria fatta da un organismo internazionale. Perché la storia dei giovani messi a repentaglio dall’obbligo del vaccino è una cosa che non ci può mandare a dormire tranquillamente, se abbiamo una coscienza”.