Già da qualche settimana si discute del fatto che Erdogan, il presidente della Turchia, si è opposto ad un ingresso della Svezia e della Finlandia nella Nato. Non è chiaro in realtà quale sia il vero motivo di questo rifiuto, forse si tratta di una strategia per poter ottenere qualcosa in cambio e poter rendere prezioso il proprio voto, potendo in tal modo avere in cambio qualcosa.

Nell’ingresso della Nato vale il veto e quindi il no della Turchia corre il rischio di far inceppare il meccanismo d’ingresso della Svezia e della Finlandia nella Nato. Importante è sottolineare il meccanismo che si è innescato dopo che Erdogan ha fatto valere il proprio rifiuto. Preciso che il presidnte turco non è uno stinco di santo.

Subito la risposta da parte del clero giornalistico allineatissimo con il nuovo ordine mondiale turbo-atlantista è stata quella di una possibile espulsione della Turchia dalla Nato stessa. Non sarebbe da stupirsi, sappiamo da tempo che la Nato è di fatto un’organizzazione imperialista che serve a garantire l’interesse di Washinton. La Nato è il braccio armato dell’imperialismo statunitense al quale aderiscono in posizione subalterna molti paesi che svolgono la parte di colonia, sicuramente tra questi l’Italia.

Il fatto che la Turchia osi far valere il proprio no, viene subito utilizzato come pretesto per proporre l’allontanamento della Turchia stessa dalla Nato. La Nato in effetti svolge una duplice funzione: in primis, la Nato è il braccio armato dell’imperialismo statunitense e si presenta come volta a proteggere la parte “buona” del mondo dalle aggressioni di tutto ciò che capitalismo non sia, come la defunta URSS, e poi contro tutti gli attacchi eventuali contro l’Occidente euro-atlantista.

Imperialismo statunitense che dall’89’ in avanti, cerca di americanizzare il mondo intero utilizzando la Nato come braccio armato con operazioni presentate ipocritamente come di peacekeeping, di esportazione di diritti umani e della democrazia, ma che in realtà nascondono e veicolano il vecchio imperialismo.

La seconda funzione della Nato è quella di garantire che l’Europa tutta resti una colonia di Washington e non osi in nessun modo ergersi a potenza indipendente. Sotto questo riguardo l’ingresso della Finlandia e della Svezia rischia di far precipitare una situazione già difficile, quella del rapporto con la Russia e con la situazione di ripristino dei due blocchi contrapposti. Se la Nato con la sua espansione è stata la causa di questa sporca guerra in ucraina, potenziare la Nato significa di fatto potenziare le cause di questa guerra.

Il no, per absurdum, della Turchia, quali siano le sue ragioni, ha il merito di sollevare un punto importante, ossa il fatto che effettivamente la volontà di far entrare la Svezia e la Finlandia nella Nato è un protesto per portare avanti questa guerra che gli Stati Uniti desiderano massimamente, pur fingendo di volersi opporre alla guerra.

Quelli che scioccamente dicono che in fondo ogni paese è libero di entrare oppure no nella Nato, non sanno o fingono di non sapere quali siano le pressioni, il modus operandi dell’imperialismo USA. In tanto basti sottolineare come questa vicenda della Finlandia e della Svezia sia un nodo decisivo di quello che sta accadendo e di quello che potrà accadere nell’equilibrio di forze contrapposte.

RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano, con Diego Fusaro