Noi abbiamo a disposizione 11 liberi professionisti nel personale medico ogni 1000 abitanti mentre i tedeschi ne hanno più del doppio. Appare evidente che nonostante la crescita della pressione fiscale e il taglio della spesa pubblica italiana, il divario dei servizi tra i paesi europei, anche nei servizi pubblici essenziali come la sanità, risulti enorme. Si ritiene giusto porre queste domande oppure l’economia deve occuparsi soltanto di pareggio di bilancio e di rating dei servizi finanziari?

I risultati nei servizi sono collegati come è evidente alla spesa pubblica in tali settori, pertanto occorre effettuare una comparazione tra il nostro paese e gli altri. Da una successiva ricerca, sui dati Organisation for Economic Co-operation and Development, che nell’anno 2019 la spesa sanitaria in percentuale del PIL è stata pari all’8,5%, per la Germania prossima al 12%, per gli Stati Uniti circa il 17%.

È inutile parlare di Unione europea se poi ciascuno fa per sé, se ciascuno ha le proprie regole su fisco e sanità. Se le imprese hanno costi di accesso al credito differenti, se le capacità creditizie e i costi energetici sono diversi. Non possiamo continuamente parlare sempre dei tagli della spesa pubblica, dell’aumento della pressione fiscale e affermare che l’Europa serve semplicemente per un’unica cosa, una moneta comune senza stato.

Se vogliamo ritenere che l’Unione europea sia una cosa utile deve essere una cosa che ha insieme dei fondamenti,  idem sentire ideologico e sociale oggi completamente assenti. Possiamo assolutamente ritenere che sia legittimo porsi delle domande di giustizia e non soltanto di efficienza. Questo modo di intendere l’economia si chiama economia umanistica ed è ciò che tratto nel mio gruppo Telegram. Per imprenditori e liberi professionisti interessanti alle materie dell’economia classica lascio il numero 351 8219970, solo esclusivamente messaggi WhatsApp.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi