Da una ricerca risulta che la spesa sanitaria italiana rispetto al pil è stata più bassa rispetto a quella della Germania e degli Stati Uniti. Si tratta di un caso isolato? Purtroppo no. Per rispondere occorre esaminare come si sia evoluta la spesa sanitaria in funzione del pil, cioè del prodotto interno lordo. Queste questioni potrebbero apparire fuori luogo in una discussione di tipo morale, ma al contrario cercherò di argomentare come siano esattamente questi gli ambiti di discussione delle manovre di politica economica. In tal senso, ritengo che il pensiero religioso, quello cattolico in particolare, dovrebbero sempre più riportare l’attenzione su problematiche e disfunzioni. Appare il caso di osservare che laddove si perdano dei servizi pubblici essenziali sono sempre gli ultimi, i più deboli, i più indifesi, i più poveri a rimetterci.

Mentre nell’economia strettamente capitalistica si ritiene che tutto debba essere centrato sui principi di pareggio di bilancio, fiscalità, quindi tutto deve essere centrato a taglio della spesa pubblica, aumento della pressione fiscale, ricette neoliberiste… i dati che io vi sto portando sono di disfunzione, disservizio e profonda disparità. Per esempio, quando c’è un aumento dell’inflazione come quella che stiamo vivendo, in una situazione economica drammatica questo si trasforma in stagflazione. E chi la paga? La pagano i redditi fissi e soprattutto i redditi bassi e soprattutto quelli che non hanno nemmeno un reddito. Quindi i disoccupati o quelli che hanno lavori part-time, precari, le persone sottopagate che purtroppo sono tante in Italia. O le persone che purtroppo sono fuori e ai margini del mondo del lavoro e hanno scarse possibilità di rientrare. Allora il dibattito morale deve entrare su queste questioni.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi