Signori, il calcio. Il Madrid non è Real ma passa lo stesso. Un Chelsea superlativo espugna il tempio del Bernabeu, 2-3, ma esce di scena a causa del blackout interno nel match di andata a Londra. Modric e Benzema marziani da urlo che scortano Ancelotti in semifinale.

Tuchel prepara il dessert velenoso con estrema cura. L’assetto iniziale dei britannici è coraggioso e al tempo stesso razionale. Inglesi stupendi fin dal principio. La sblocca Mount con una stoccata a giro al quarto d’ora. I Blancos soffrono e manifestano una manovra farraginosa senza sbocchi.

Nella ripresa il copione non muta. Anzi, il Chelsea raddoppia. Minuto 51. Sugli sviluppi di un corner perentoria incornata di Rudiger, bravo ad approfittare di una disposizione decisamente rivedibile della retroguardia iberica. Il Real non esiste. Tuchel si sbraccia nervosamente in panchina. Il sopracciglio di Ancelotti raggiunge vette inesplorate. Gli ospiti ci prendono gusto e calano il tris al 75′. Trama da far vedere a scuola con l’imbucata di Kovacic per l’inserimento di Werner. Il tedesco ex Lipsia manda al bar Casemiro, elude un altro avversario e piega i guantoni a Courtois.

Titoli di coda? Modric non è d’accordo. Il croato apre il compasso magico e pennella per Rodrygo che al volo di destro riapre tutto. Si va ai supplementari. Il 2002 Camavinga chiama in panchina Kroos. Il centrocampista teutonico è perplesso, ma la mossa di Sor Carlo sarà decisiva. Scocca il 96′ e il Chelsea combina la frittata in fase di uscita dalle retrovie. Ne approfitta proprio il gioiellino ex Rennes che serve subito Vinicius. Il brasiliano accarezza la sfera e sforna il cross per Benzema. Karim non perdona neanche stavolta e di testa manda il Bernabeu in paradiso. Madrid avanti. Onore ai Blues. Questo è il calcio. Questa è la Champions.

Alessandro Iacobelli