25 aprile 1995: un giorno maledetto. Il cuore di Andrea Fortunato cessò di battere a soli 23 anni. Una forma grave di leucemia strappò alla vita terrena un giovane talento del calcio nazionale.
All’epoca il terzino mancino giocava nella Juventus. Gli addetti ai lavori lo paragonarono subito al mitico Antonio Cabrini. Un laterale moderno che brillava per rapidità, scatto e piede molto educato. Nato a Salerno nel luglio del 1971, intraprese fin da ragazzino la carriera agonistica trasferendosi al Como.
Successivamente indossò le maglie di Pisa e Genoa registrando ottime prestazioni. Nel 1993 ecco la chiamata della Vecchia Signora che vede in lui potenzialità rilevanti. Nell’unica stagione portata a termine al Delle Alpi Andrea totalizza 27 presenze firmando anche una rete. I primi segnali di allarme giunsero in prossimità dell’estate del 1994. Da lì in poi un tour infinito tra cure, ospedali e momenti di alterne speranze. Fino a quel 25 aprile 1995 che nessuno mai dimenticherà.
Questo il toccante comunicato commemorativo pubblicato dalla Juventus sul proprio sito ufficiale: “Ventisette anni. Sono passati ventisette anni da quel 25 aprile del 1995, quando Andrea Fortunato ci lasciò. Ci manca tutto di lui: la sua semplicità, il suo essere così genuino, la sua indescrivibile forza d’animo che non lo abbandonò mai, neanche nel momento in cui dovette affrontare quella terribile malattia così crudele e ingiusta che lo portò via a soli 23 anni. Ed è impossibile che non sia così, perché quel giorno il destino ci portò via prima di tutto un amico, un ragazzo d’oro che vide sfumare troppo presto il suo sogno più grande: quello di continuare a giocare e a vincere con la maglia della Juventus. Caro Andrea, ci manchi tanto. E così sarà per sempre. Oggi, però, vogliamo ricordarti con il sorriso, con quel sorriso che ti ha sempre accompagnato e che tutti noi continueremo a ricordare con enorme affetto“.