Dopo due anni di pandemia si cominciano a definire linee guida per la cura del Covid. Nonostante una reticenza delle strutture sanitarie istituzionali, l’azione medica sul campo e l’analisi clinica sembrano aver raggiunto un livello significativo di conoscenza delle cure adatte a combattere il Covid-19. Le esperienza dirette sul terreno di battaglia alla pandemia e le visite dirette ai pazienti hanno permesso a medici impegnati in prima persona di sviluppare terapie di cura efficaci.

Il dott. Andrea Stramezzi, da sempre in prima linea, spiega nei dettagli la terapia sviluppata contro il Covid dopo attente analisi cliniche. La sua esperienza diretta lo ha portato a delineare una ricetta di base da declinare per i singoli casi. Tempestività e conoscenza del virus diventano allora le armi cardine per sconfiggere il contagio e salvare la vita ai propri pazienti, evitando gli errori che possono causare un aggravamento, spesso mortale, delle condizioni mediche di chi ha contratto il virus.

La testimonianza in diretta di Andrea Stramezzi

“La cura deve concentrarsi sul togliere l’infiammazione, perché il Covid cerca di entrare più facilmente nelle cellule infiammate. Fondamentali dunque gli antinfiammatori e lavare via la flora batterica intestinale dove il virus si va a replicare, facendo da serbatoio. Questa è la base della terapia, cercando di prevenire rischio di tempesta citochinica e il formarsi di micro-trombi”.

“Le varianti in realtà non solo state solo Alfa, Beta e Omicron, ma sono molte di più. Sono centinaia di migliaia le mutazioni del virus. Queste vengono classificate così perché sono variazioni più importanti. In realtà le varianti dell’Omicron sono già tre e magari ci si può chiedere perché continuano a chiamarla Omicron? Una grande azienda farmaceutica ha già annunciato il vaccino della variante Omicron ma se dicono che questa variante non c’è più…”

“La buona notizia è che la terapia è sempre la stessa, sappiamo come si comporta questo virus. Siamo in grado di curare chiunque, l’importante è che si venga curati presto, ai primi sintomi. Io andrò a Parigi per il secondo congresso mondiale sul Covid, dove terrò due relazioni e una sarà sugli errori terapeutici del Covid. Mi sono reso conto che alcuni colleghi che pur trattano il Covid da molto tempo fanno dei piccoli errori che possono fare peggiorare la malattia. Il primo errore è attendere, aspettare il tampone e non intervenire con i farmaci, perchè passando il tempo la malattia può aggravarsi”