Ciao ciao Nazionale. L’Italia balbetta calcio e crolla sotto il colpo del macedone Trajkovski. Un ex Palermo, proprio al Barbera, fa piangere lo stivale pallonaro. Una debacle imbarazzante che elimina gli azzurri per la seconda volta consecutiva dal Mondiale.

In Qatar non sventolerà dunque il tricolore. Una partita dominata territorialmente ma mai legittimata nel risultato. La crisi italiana è profonda, con il trionfo agli Europei che rischia ora di trasformarsi in una effimera illusione estiva. Dietro il fallimento di Insigne e compagni c’è tanto altro. Il fallimento riguarda un intero sistema calcistico che, ormai da decenni, non sforna più talenti cristallini in grado di competere ad alti livelli.

Nella mesta conferenza stampa post-partita il CT Mancini ha commentato così la tragedia agonistica: “Presto per prendere decisioni. Quest’estate è la più bella gioia che abbia mai avuto, oggi la più grande delusione. Anche difficile pensare ad altre cose, non sarà semplice nei prossimi giorni. Mi dispiace molto per i ragazzi, gli voglio molto più bene stasera che a luglio. In tre anni hanno giocato benissimo vincendo un Europeo con merito. Un dispiacere grande per loro, non se lo meritavano ma è il calcio. È una partita che doveva finire in altro modo, come con la Svizzera, ma quando perdi devi solo stare in silenzio“.

Il Presidente federale Gravina ha precisato la volontà e la speranza di continuare il progetto azzurro con Mancini al timone della Nazionale A. Il mister di Jesi, dopo un comprensibile periodo di riposo e riflessione approfondita, prenderà una decisione. C’è chi parla di addio, c’è chi parla di Cannavaro affiancato da Lippi come direttore tecnico, c’è chi auspica la conferma del Mancio. Ecco, per adesso ‘Sono solo parole‘ come canta Noemi. La realtà è durissima da digerire.

Le considerazioni degli esperti sul fallimento azzurro