Qual è lo statuto giuridico e politico dei non aventi l’infame tessera verde? In quale limbo si trovano effettivamente quanti non siano muniti ad oggi dell’infame tessera verde della discriminazione, del controllo bio-politico, totale e totalitario, dulcis in fundo della libertà autorizzata mediante spunta verde e QR Code? In effetti lo statuto giuridico e politico dei non aventi l’infame tessera verde è particolarissimo e merita di essere preso seriamente in considerazione con lenti filosofiche.

I non tesserati, che ormai potremmo definire anche come non tessierati, non sono cittadini. Mario Draghi dixit: affermazioni agghiaccianti prima del Natale 2021 allorché l’euronoimane più impenitente disse testualmente che sperava che i non tesserati tornassero presto ad essere cittadini. Il non detto, perché non dicibile, di quell’asserto era ovviamente che i non tesserati sono in quanto tali non cittadini.

Era fin troppo ottimista Agamben allorché diceva nell’estate 2021 che chi non fosse dotato di tessera verde per ciò stesso cadeva a rango di cittadino di seconda classe. In realtà la situazione è bene peggiore, i non tessierati sono di fatto non cittadini e infatti sono privati dei loro diritti fondamentali. Si potrebbe senza esagerazioni avventurarsi a sostenere che allo stato dell’arte oggi l’Italia è un Leviatano tecno-sanitario fondato sull’infame tessera verde.

Per tornare ad essere cittadini i non tessierati dovrebbero ottenere l’infame tessera verde la quale dunque è stata ora a condicio sine qua non della cittadinanza: solo chi ha l’infame tessera verde è cittadino, chi ne è privo non è cittadino. Tuttavia essere privi dell’infame tessera verde non pone i certo i non tessierati di poter fare ciò che vogliono come se fossero sciolti da ogni vincolo di appartenenza allo stato.

Al contrario i non tessierati appartengono allo Stato ma sono privi dei diritti proprio di questa appartenenza. Lo statuto dei non tessierati è simile a quello degli schiavi dell’antica polis greca più che a quello dei moderni cittadini dello stato democratico. Si è quindi prodotta la figura del cittadino che non è più cittadino e che decade a rango di escluso e indesiderato.

Un indesiderato che lo Stato considera e tratta come tale, addirittura permettendosi di poterlo sottoporre a pratiche che altrimenti non saprei definire se non dispetti. Renderemo loro la vita impossibile, vaticinò il viceministro della sanità Sileri. Sono così nate a un sol parto la figura del non più cittadino e dello Stato dispettoso.

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