Era da tanto tempo che il popolo non subiva una tale limitazione alle libertà da parte del potere. Gli obblighi imposti dal Governo si sono sovrapposti uno sopra l’altro come un gioco di matrioske. Nel nome dell’emergenza è avanzato un dispotismo senza grandi opposizioni, che da una parte comprime i diritti a fasi alterne (maggiori o minori restrizioni) e dall’altra promette una nuova normalità a elastico (una volta più vicina, un’altra più lontana). Un meccanismo che i più hanno accettato senza battere ciglio, mentre altri hanno subito stringendo i denti e storcendo il naso.

Scavando in profondità del comportamento umano è possibile trovare una risposta alla mancata reazione della gente che si è vista privare financo della dignità. Un profondo conoscitore della materia è lo psichiatra Alessandro Meluzzi, il quale ha argomentato così in diretta: “Nel cortocircuito della maggioranza delle persone l’idea di salvare la pelle ha consentito di mettere da parte qualsiasi libertà e qualsiasi dignità”. Sembra valere dunque il principio “primum vivere, deinde philosophari”, come avrebbe detto Thomas Hobbes a cavallo tra il XVI e il XVII secolo.

Ecco la spiegazione del Prof. Meluzzi a Un Giorno Speciale, con Fabio Duranti e Francesco Vergovich.