I gendarmi del Leviatano tecnosanitario sono al cospetto di due dilemmi che, se così vogliamo dire, non danno loro pace. Gli aedi del nuovo ordine terapeuticamente corretto non sanno esattamente quale seguire fino in fondo tra le due possibilità che ora analizzeremo:

1° dilemma: lockdown per tutti o solo per i non benedetti? Nel primo caso, si rischia che i benedetti divengano ostili a un regime che aveva loro promesso la salvezza mediante la benedizione (nulla salus extra benedictionem) e che ora li condannerebbe nuovamente alla reclusione repressiva alla stregua dei non benedetti col santissimo siero sempre laudando in saecula saeculorum. Nel secondo caso, si rischierebbe di far apparire lampante il fatto che la causa esclusiva dell’epidemia non sono i non benedetti, dacché essa continuerebbe a prosperare nonostante la reclusione repressiva dei non benedetti.

2° dilemma: benedire tutti senza esclusioni o lasciare sempre una nicchia di non benedetti? Se si benedicono tutti, non vi sono più eretici, non è più possibile un confronto clinico comparato tra benedetti e non benedetti e i signori del capitalismo farmaceutico massimizzano il loro profitto. Tuttavia, se tutti senza eccezioni vengono benedetti, crolla il capro espiatorio ideale, giacché non è più possibile dire che la colpa di tutto è per definitionem dei non benedetti.

Che fare dunque?
Gli aedi del terapeuticamente corretto dovranno scegliere, presto o tardi. Intanto dalla Germania giunge voce a tambur battente che grazie al lockdown inflitto ai non benedetti i contagi stanno calando notevolmente: chissà, forse anche in Italia la via preannunciata che presto diverrà reale è quella dei confinamenti domiciliari coatti – o lockdown – per i non benedetti. Ma cosa accadrà quando i non benedetti saranno in lockdown ed egualmente saliranno i contagi?
Si dovrà riconoscere che la risalita c’è lo stesso, nonostante la reclusione dei non benedetti?

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro