Business sulla terza dose, dosaggi sbagliati e molto altro. Spunta la denuncia sul British Medical Journal: il casus belli sarebbero alcuni “dati con problemi d’integrità nella sperimentazione di Pfizer” analizzati sulla rivista scientifica da un integerrimo giornalista americano quale Paul Thacker, la cui denuncia getta un’ombra sull’enorme giro d’affari derivante delle inoculazioni. Inoculazioni che secondo quanto si deduce nell’articolo potrebbero essere state affrettate in barba alle regolamentazioni di rito.
Un business di cui si è parlato anche nella scorsa puntata di Report, andata in onda lunedì sera, nella quale Sigfrido Ranucci ha cercato di far luce sul mondo delle case farmaceutiche e sulla trasparenza della comunicazione circa la terza dose, nonché la seconda del vaccino Moderna, sulla quale AIFA sarebbe incappata in un errore madornale. Il servizio non è piaciuto affatto a vari esponenti politici, che addirittura hanno avanzato un’interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti alla Rai.

«Su Report è andato in onda un lungo compendio delle più irresponsabili tesi No vax e No Green Pass; chiediamo un chiarimento ai vertici Rai» si legge nel comunicato dei Parlamentari del PD della commissione vigilanza Rai. Come il Partito Democratico, anche Italia Viva e Forza Italia hanno chiesto un chiarimento, accusando il programma e lo stesso Ranucci di essere no vax. Un’accusa alla quale il conduttore ha risposto a tono in diretta. Le sue parole a ‘Un Giorno Speciale’.

Critiche ricevute

“La prossima puntata parlerà del Piano Pandemico. Abbiamo documentazione inedita, nuova, molto importante.
Critiche dei Parlamentari dopo il servizio su Moderna? Da quando sono a Report accade questo. Io per difendere il prodotto devo perdere del tempo. Sto cercando di lavorare alla prossima puntata e non lo posso fare. Certe persone invece di guardare la puntata si informano sui social. Noi nell’interrogazione parlamentare, che dovrebbe essere un atto serio, ci abbiamo trovato l’accusa di un’infermiera che avremmo intervistato e alla quale avremmo fatto dire che è stata infettata dalle case farmaceutiche. Ma questa roba dove l’hanno letta? Poi non ho capito quali sarebbero le tesi no vax che avrei diramato. Dire che l’Aifa ha fatto una scelta affrettata consigliando un flaconcino intero di Moderna quando sei giorni prima la stessa azienda era stata più cauta nel dire che consigliava la mezza dose? Moderna ha un eccesso di reazione al virus.
Oppure è no vax dire che gli infermieri si stanno contagiando perché si sta abbassando l’efficacia del vaccino? Anche Pfizer lo sa bene che dopo sei mesi si abbassa. Basterebbe monitorare gli anticorpi, cosa che fanno in Israele e non qui. Infermieri ai quali non viene fatto un monitoraggio di tamponi fatti bene. Se tu poi contagi la gente che viene in ospedale, siamo da capo a dodici”.

Interrogazioni parlamentari

“Le interrogazioni parlamentari? Esponenti dello stesso partito poi hanno preso le distanze. Comunque io queste cose le vedo come armi di distrazione di massa. Quando si vuole spostare il problema e l’attenzione altrove succede questo. La Rai è con me. Abbiamo dei dirigenti che guardano i programmi che vanno in onda infatti noi siamo stati tranquilli fin da subito. Per me noi abbiamo fatto un programma serio e non è vero che sono state diramate delle tesi no vax. I fatti non sono vax o no vax, sono fatti. Il pubblico deve avere la certezza che da me avrà un’informazione, indipendentemente dal contesto. Io sono il giornalista meno opportunista della storia. Appena ho una notizia la devo dare”.