Nuovi opachi retroscena emergono sulla somministrazione della terza dose del vaccino. Le nuove inchieste di Report, stasera in prima serata Tv, svelano errori e criticità della nuova fase della vaccinazione. Sigfrido Ranucci e la sua squadra di giornalisti hanno scoperto come per un errore di AIFA sia stata somministrato un dosaggio di siero vaccinale Moderna sovrastimato: una dose in eccesso rispetto a quella correttamente prevista da altri enti di controllo e dalla stessa società farmaceutica. La somministrazione errata potrebbe avere potenzialmente ripercussioni sulla salute dei pazienti sottoposti alla scorretta pratica medica.
La squadra di Report ha evidenziato inoltre come in Italia non siano stati realizzati e conclusi studi ufficiali sull’andamento degli anticorpi nella popolazione italiana, dati fondamentali per affrontare in modo scientifico e sicuro la terza fase della vaccinazione. Studi approfonditi di questo genere hanno invece guidato la scelte sanitarie di Israele, divenuto, come rivela Ranucci, un vero e proprio trial per il vaccino Pfizer dopo aver stretto nuovi accordi contrattuali con la casa farmaceutica. Proprio Pfizer, secondo quanto scoperto dai giornalisti di Report, avrebbe già provveduto ad avvisare i propri investitori dei possibili guadagni potenziali della terza dose di vaccino in una fase in cui gli enti regolatori dovevano decidere per l’approvazione del primo ciclo vaccinale. Ulteriori dubbi sulle terza dose emergono, spiega Ranucci, della decisione della Food and Drug Administration, ente governativo statunitense per la regolamentazione dei prodotti farmaceutici, di contraddire l’annuncio del presidente USA Joe Biden e bocciare la proposta di sottoporre tutta la popolazione americana alla terza dose Pfizer. L’istituto regolatorio si è detto contrario infatti alla somministrazione di massa aprendo invece solo alla nuova vaccinazione per le persone fragili.
Sigfrido Ranucci annuncia la nuova inchiesta di Report sul vaccino a “Un giorno speciale”
L’errore di AIFA sulla terza dose
“La notizia è che i nostri inviati hanno realizzato un’inchiesta sulla terza dose del vaccino. Hanno scoperto che il vaccino per una scelta affrettata e per un errore di valutazione l’AIFA, la nostra agenzia del farmaco, ha autorizzato per 14 giorni, a partire dal 9 settembre, l’intera dose del vaccino Moderna quando invece già il 3 settembre la stessa società Moderna aveva chiesto cautamente l’autorizzazione per la metà della dose. Non solo ma anche tutti gli altri regolatori si erano orientati verso questa scelta in quanto Moderna aveva proposto in una dose una quantità più massiccia di vaccino. Appena si sono resi conto dell’errore sono tornati indietro però nel frattempo sono stati vaccinati migliaia di anziani con l’intera dose, speriamo che sia andato tutto bene. Denota la mancanza di una regia internazionale su questi temi”
Terza dose: il caso di Israele e USA
“Siamo andati a vedere come sta funzionando la terza dose in Israele dove hanno presa questa posizione dopo l’aumento significativo dei contagi e dopo aver coscientemente studiato i dati dell’andamento degli anticorpi nella popolazione. Emergerà nella nostra inchiesta che Israele ha stretto un rapporto particolare con Pfizer: io pago le dosi di più ma tu me le dai quando ho bisogno e in cambio ti fornisco anche i dati sanitari dei nostri cittadini. Una sorta di gigantesco trial per Pfizer. Un accordo di questo tipo è di esclusione per gli altri. Io sarei per togliere il diritto del brevetto del vaccino per poterlo dare a tutti. Ci sono paesi che ancora non hanno fatto una dose del vaccino,
C’era la convinzione che chi vi vaccinasse avesse una carica virale minore. Noi siamo andati negli stati uniti in una cittadina con il 70% di vaccinati, un’altissima percentuale. Si sono riuniti in una sala da ballo questa estate ed è scoppiato un cluster. Sul caso si è interessato il più importante ente sanitario americano. Sono emersi due dati importanti: uno che il vaccino offre protezione da una malattia grave e dalla mortalità, la seconda che il virus continua a circolare perché chi è vaccinato ha la stessa carica virale di chi non è vaccinato. Quest’ultimo è un pericolo, perché il virus continua a circolare, passando da persona a persona con il rischio di modificarsi e di ‘bucare’ il vaccino. Se sommiamo questo dato al fatto che dopo sei mesi gli anticorpi del vaccino di dimezzano, sono considerazioni importanti che dobbiamo fare. Noi dovevamo avere disponibile uno studio dell’Istituto superiore di sanità sull’andamento degli anticorpi nella popolazione italiana, ma questo studio non è ancora pronto, sarebbe stato invece fondamentale per capire quando e a chi fare la terza dose.
Dalle nostre inchieste emergerà che Pfizer prima ancora che venisse approvato il vaccino già la società farmaceutica stava proponendo ai propri investitori, con incontri riservati, la possibilità di fare affari con la terza dose, perché sapevano che il vaccino avrebbe perso efficacia. Pzifer già sapeva che dopo 6 mesi il vaccino avrebbe abbassato il suo livello di protezione e che ci sarebbero stati affari vendendo la terza dose ai paesi occidentali. Questa è una cosa che non si può sentire.
Voglio ricordare una cosa. Negli Stati Uniti, il giorno in cui Biden, vedendo che erano aumentati i contagi, ha annunciato in televisione il piano di vaccinazione della terza dose per tutti gli americani adulti. C’è stato chi ha contrastato questa posizione a livello scientifico. Due dei principali scienziati dalla Food and Drug Administration, importanti esperti di vaccino, hanno bocciato la richiesta di vaccinare con la terza dose tutti gli americani presentato da Pfizer. In questo caso l’ente regolatorio ha dimostrato di essere indipendente dal poter politico in Usa. Vogliono avere la certezza di alcuni dati e hanno aperto alla terza dose solo per le persone più fragili. Ci sono delle persone che a volte sono più realiste del re.
L’inchiesta su Astrazeneca
“Sul caso Astrazeneca la procura di Genova ha acquisito la nostra inchiesta, noi torneremo presto sulla vicenda di Astrazeneca perché, ci tengo a ribadirlo, è importante avere tante voci, voci libere e Radio Radio è sempre stata aperta su questo, e , pur essendo favorevole al vaccino, da giornalista libero voglio avere la libertà di poter parlare in maniera critica della campagna di vaccinazione e di raccontare quello che non funziona, è giusto informare le persone su quello che accade”