La violenza utilizzata non per caso da alcuni energumeni con la testa rasata aveva un unico obiettivo, peraltro noto e ben programmato dagli stessi che ora lo stanno capitalizzando. L’obiettivo era quello di utilizzare la violenza e dunque far si che si attivasse una risposta violenta da parte del potere e che in pari tempo venisse delegittimata ogni manifestazione contro l’infame tessera verde. Dopo quello che è accaduto a Roma, con il vile attacco alla CGIL, gestito e organizzato dalla teste rasate infiltrate dal potere, ora ogni protesta contro l’infame tessera verde verrà bollata come violenta, squadrista e inaccettabile.

L’obiettivo è stato raggiunto: in primo luogo far passare per violenta ogni protesta in quanto tale, in secondo luogo legittimare la violenza del potere presentandola come risposta necessaria rispetto alla violenza dei manifestanti. Già si intravedono chiaramente le reazioni del potere stesso, ciò che va a comprovare la nostra tesi. Leggiamo su più quotidiani già sta dando la scossa al Viminale come scrive Il Messaggero: “Stretta sui cortei”. Il governo preoccupato per la violenza dispiegatasi nelle piazze e culminata nella vile aggressione alla CGIL sta già pensando il modo con cui rendere più difficili le manifestazioni, impedirle in casi estremi. È in atto una riorganizzazione del capitalismo che utilizza l’emergenza epidemiologica come fondamento di tale riorganizzazione in senso autoritario.

Le ultimissime vicende delle piazze di Roma non fanno che comprovare ciò che dicevamo da tempo. Il potere utilizzerà sempre più ogni mezzo possibile per limitare e comprimere gli spazi di libertà. Addirittura ora comprimendo il diritto di assemblea. Non soltanto il già noto divieto di assembramento ma ora anche la limitazione dei cortei per ragione di sicurezza pubblica e di ordine pubblico. L’infame tessere verde chiede di essere contestata, in maniera certo pacifica, democratica sempre a distanza dalla vile violenza dispiegata da quelli che l’hanno dispiegata proprio su mandato del potere stesso. L’infame tessera verde discrimina socialmente e da questo venerdì anche lavorativamente. Chi non lo vede è cieco o è in cattiva fede. Come si fa davvero ad accettare un tale abominio che offende la dignità umana oltre che una costituzione, la nostra, che sul lavoro si fonda? Come non vedere la regressione, la svolta autoritaria in atto?

L’infame tessera verde, bieco strumento di controllo totale e di discriminazione a norma di legge, ha un solo precedente in Italia: la tessera del partito fascista, senza la quale non si poteva lavorare. Farebbe ridere se non facesse piangere, vedere manifestazioni indette contro il fascismo, da chi accettando ed encomiando la tessera verde ne prosegue le politiche scellerate con altri mezzi e altri tempi. I fascisti non sono solo i 4 miseri infiltrati che sciaguratamente spaccano le vetrine, probabilmente attuando un copione scritto dal potere. Fascisti sono anche coloro che accettano, promuovono ed esaltano l’infame tessera verde della discriminazione e del controllo bio-politico totale e totalitario.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro