Marco Ballotta della sua Lazio. Uno dei portieri più longevi e apprezzati del nostro calcio, oggi 57enne, ricorda le due esperienze vissute dalle parti di Formello. L’estremo difensore di Casalecchio di Reno ha vissuto in biancoceleste due epoche contrapposte tra la presidenza Cragnotti e quella targata Lotito.

Ai microfoni di Radio Radio Lo Sport l’ex guardiano, tra le altre, anche di Inter e Modena ha espresso la sua opinione sulle vicende odierne della Lazio. Dal cambio di panchina tra Simone Inzaghi e Sarri, al tema dei dualismo tra Reina e Strakosha, fino al momento critico vissuto da Milinkovic e Luis Alberto.

Pensieri e parole di un portiere che ha lasciato ottimi ricordi tra i tifosi della sponda biancoceleste del Tevere

Questione portieri

Quello dei portieri penso sia l’ultimo dei problemi. La Lazio in generale sta altalenando prestazioni non troppo equilibrate. Sul discorso del portiere la scelta è stata fatta l’anno scorso, a mio avviso anche giusta perché con l’entrata in Champions c’era bisogno di due giocatori per ogni ruolo. Strakosha nel passato non ha mai avuto dei secondi alla sua altezza che potessero dare ‘fastidio’. Con l’arrivo di Reina l’albanese ha sofferto subito questa presenza. Reina è un signor portiere che quest’anno sta avendo qualche battuta d’arresto, ma può capitare. Strakosha non ha fatto quel salto di qualità che ci si aspettava da lui“.

L’importanza del compromesso tra caratteristiche dei giocatori ed esigenze del nuovo mister

Il pacchetto squadra, quando arriva un nuovo mister con le sue idee, deve essere già fatto. Non prendi altri giocatori che, magari, non hanno caratteristiche idonee a quelle chieste da Sarri. Poi ci vuole anche il tempo materiale affinché i giocatori possano assimilare gioco e metodologie diverse al passato. Se questo non avviene, allora deve subentrare anche l’intelligenza del mister che deve adeguarsi alle caratteristiche dei calciatori in rosa. Una via di mezzo va trovata per far rendere la squadra nel migliore dei modi“.

Su Milinkovic e Luis Alberto

Giocatori come Milinkovic e Luis Alberto ti fanno la differenza. Vincolarli magari a determinati schemi potrebbe ingabbiarli. Occorre lasciar liberi certi calciatori perché sono dei top player. Probabilmente ancora non si è trovato l’assetto giusto anche per loro“.

I tempi non sono ancora maturi per una Lazio da scudetto

Penso che il Presidente Lotito non abbia assolutamente voglia di cedere la mano ad altri. Anzi, dopo 15 anni sta facendo vedere tutta la sua volontà di andare avanti e continuare a lungo. Inoltre non credo ci siano state proposte così importanti per acquisire la società della Lazio. Quindi o i biancocelesti restano a questo livello, oppure fare il salto di qualità può essere deleterio. Per vincere il campionato, ad esempio, devi investire parecchi milioni.

Lotito e Cragnotti

Ho vissuto nel mondo Lazio in due epoche e realtà diverse, senza nulla togliere a nessuno. Cragnotti e Lotito? Due realtà diverse. Lotito credo che stia molto attento ai conti, ciononostante non mi sento di dire che stia lavorando male. Semplicemente il livello attuale è questo. Per il momento non possiamo aspettarci qualcosa di più dell’obiettivo della qualificazione in Champions. Secondo me non possiamo ancora pensare a una Lazio da scudetto“.

Inzaghi all’Olimpico

Penso che dopo 20 anni verrà accolto con applausi. Provare situazioni diverse sia anche normale. È giusto che venga accolto bene. Sono tre punti che valgono per entrambi: l’Inter per rimanere in alto, mentre la Lazio per riscattare Bologna. In più possono esserci molte polemiche dopo, è meglio lavorare in un ambiente tranquillo“.