Dopo l’introduzione del Green Pass da parte del Governo con un Decreto Legge che nei prossimi mesi verrà discusso in Parlamento, in Italia è diventato obbligatorio essere vaccinati, guariti da meno di 6 mesi o avere un tampone negativo per poter svolgere alcune azioni, come entrare in palestra e in altri luoghi pubblici o mangiare in un ristorante al chiuso. Una decisione, quella del Governo, che ha creato non poche polemiche alla luce del fatto che in molti non si sentono sicuri nel sottoporsi alla vaccinazione.

L’unica via alternativa all’inoculazione è rappresentata (qualora non si abbia avuto il Covid nei precedenti sei mesi), dal tampone negativo, che ha durata 48 ore. Una via percorsa anche da Fabio Duranti, che a “Un Giorno Speciale” ha spiegato ancora una volta come questa sia l’unica strategia per evitare la vaccinazione e svolgere comunque una vita quanto più normale possibile senza esclusioni e obblighi, come la mascherina.

“Questo è un test immunologico. Guardate bene cosa c’è scritto: chi lo fa è una qualsiasi farmacia o ASL, un posto autorizzato a fare il test, ma l’ente che rilascia l’autocertificazione è il Ministero della Salute. Dicono “Ti sei abbassato, hai ceduto al tampone”. A parte che si possono fare anche altri tipi di test, ma quello che voglio precisare è altro. Alcuni troll cercano di buttare fango, di farti passare come quello che vuole mollare la battaglia. Forse non avete capito: io non mollerò mai, cerco di usare una strategia vincente. Non voglio fare il kamikaze che esce fuori davanti al plotone di esecuzione e mi stendono.
Quando si parla di questi argomenti che a qualcuno bruciano, c’è una parte di irriducibili. Io mi rivolgo a questi che ci dicono “Ti abbassi al tampone”. Questi signori hanno fatto questa infame cosa, tornando indietro di 80 anni, questa cosa che è una oscenità… Siccome sono stupidi perché lo possiamo ottenere anche con un test o con la guarigione, usiamolo allora contro di loro. Giriamo la pistola contro chi ci vuole limitare la libertà: siccome loro vogliono farci fare la puntura per smaltire le scorte. Vi ricordate quando stava per arrivare il primo furgoncino con i vaccini? La scorta armata con i vaccini a -80 gradi… Ci avevano detto “Arriva il siero salvifico che vi salverà tutti”. Vaccinati, detto fatto, poi abbiamo scoperto che c’era un’altra dose. Adesso noi troviamo anche nei siti internazionali più importanti che gli integralmente vaccinati sono quelli con le due dosi. Adesso però da qualche giorno ci dicono “Aspetta che forse ci vuole la terza”. Vogliono metterci sotto la storia delle punture ripetute. C’è una grande differenza tra un test e la necessità di vaccinarsi. Se vogliono vaccinarsi ogni anno come l’influenza è un business infinito. Se invece mettono i malati a casa a guarire e le persone sane nella società, il virus sparisce. Così hanno fatto i Paesi che si sono difesi in questo modo.


Adesso questi si stanno accanendo e vogliono toccare anche i bambini: questo non si può fare con un farmaco sperimentale. Noi riteniamo che fare i test immunologici, soprattutto se lo Stato lo facesse gratuitamente, è la soluzione. Questo non solo consente di scovare i malati ma permette anche ai sani di girare nella società senza stracci in faccia, senza distanziamento e senza nulla. Io potrei fare la vita normale se sono sano, lo certifica il Ministero della Salute. L’ente certificatore ne ha certezza e si assume responsabilità. Io sono immunizzato per 48 ore, anche se “la scienza” ha stabilito che anche una volta uscito dal test, anche se infettato, impieghi 72 ore per essere infettivo contro un altro. Se io dovessi infettarmi subito dopo il test non posso trasmetterlo ad un altro prima di 72 ore.
Questa strategia, che ci evita la puntura magica, è una strada alternativa e dovrebbe essere gratuita.

Noi faremo delle dimostrazioni: andremo con questo certificato nei luoghi pubblici senza mascherina. Io non indosso mascherine, voglio respirare, gli pneumologi bravi dicono che fa male. Da 15 giorni a questa parte io ho un certificato del Ministero della Salute che dice che io sono sano e se sono sano non possono impormi un TSO. Se certificano che sono sano non possono bloccare la mia libertà! Quindi noi, con altre persone importanti, faremo tutte insieme una forzatura, andando a contatto con le persone senza mascherina con il Green Pass al collo. Chiaro che è una cosa ridicola ma serve per smuovere le coscienze. È una cosa ridicola, mi vergogno pure un po’, ma è un strategia.
Voi pensate che il soldato che va in guerra è felice? Pensate che è bello fare una guerra? Le cose o le risolvi con una guerra, che oggi non mi sembra intelligente, o con una strategia. Allora facciamo anche cose non belle ma funzionali: oggi i medici che stanno lottando perché non vogliono farsi la puntura sono i migliori. State rinunciando all’assistenza dei migliori!
Se io prima facevo un test non aveva valore giuridico: ora i medici potranno farlo, dimostreranno che sono sani e possono lavorare!

Un pediatra a Lecce si è preso il Covid, da vaccinato con doppia dose, e ha infettato i bambini che erano dentro. Quando io dico “Lavoriamo sulla questione tamponi” non è perché abbiamo accettato questa cosa ma perché stiamo cercando di sfuggire da qualcosa di peggiore. Se quel medico fosse andato in ospedale con un test, questo non sarebbe successo. Io non mi sono piegato, sto solo cercando di uscirne fuori con una strategia. Le guerre si vincono con la strategia, bisogna usare l’intelligenza. Dateci una mano a rifinire la strategia! Il test ci mette 30 secondi e il risultato ce l’hai dopo un minuto. Con questo sistema si trovano diversi positivi che ora sono a casa a curarsi! Questo è quello che fanno i Paesi civili!”.