I casi di malasanità in Italia sono aumentati con il Covid-19. A dirlo sono i numeri e le testimonianze di chi, in questo anno e mezzo, si è trovato a fare i conti con un sistema sanitario che troppo spesso si è concentrato solo ed esclusivamente sull’emergenza Coronavirus senza dar spazio ad un’altra ampia fetta di patologie e bisogni.
Francesco Barucco, avvocato dello Sportello Legale Sanità, ha lanciato l’allarme: “In Italia ogni anno ci sono oltre 42mila decessi che si potevano evitare dovuti a malasanità. Mettono paura questi numeri: spesso ci sono anche invalidità o casi gravi. Siamo tra i Paesi messi peggio.
Va bene parlare del Coronavirus, ma facciamo attenzione alla malasanità. È un fenomeno molto serio che andrebbe affrontato. Le diagnosi che non sono state fatte in questi ultimi due anni hanno portato a casi triplicati: andremo ad affrontare questo problema. Oggi in ospedale puoi andare per qualsiasi problema ma stai comunque fuori dalle 2 alle 5 ore per il risultato del tampone”.


Il problema è molto ampio e riguarda vari aspetti. Spesso sono state rinviate a data da destinarsi visite, controlli e screening. Allo stesso tempo i pronto soccorso sono stati congestionati e spesso hanno trattato con troppa sufficienza alcuni casi che invece avrebbero avuto bisogno di cure e attenzioni. Un’altra problematica che ha portato a non pochi casi di malasanità è la necessità di effettuare un tampone all’ingresso del pronto soccorso, senza dunque poter essere curato immediatamente: “Ci sono malattie che andavano trattate con tempestività, soprattutto cardio-vascolari. Anche se hai problemi che vanno trattati tempestivamente, devi rimanere fuori in ospedale in attesa. Con questa metodologia non possono che aumentare i casi. Hanno lasciato morire un ragazzo per sospetto coronavirus ma aveva un evidente infarto in corso”.